Sabato 30 aprile, nelle sale del Circolo Su Nuraghe di Biella ha avuto luogo l’atteso appuntamento letterario con quattro opere di autori sardi, anche in questa occasione presentate e commentate da Roberto Perinu e Giovanni Carta.
Alla presenza di un pubblico attento e partecipe, i due relatori con la consueta simpatia e chiarezza dialettica, hanno presentato i lavori più recenti di Cristina Caboni, Marcello Fois e Michela Murgia, oltre ad un volumetto ad opera di P. Casu , pubblicato nel 1938.
Di Cristina Caboni è stato presentato il secondo romanzo, “la custode del miele e delle api”, ambientato nella parte meridionale della Sardegna, in un villaggio che l’autrice immagina collocato nei pressi di Sant’Antioco, dove si sviluppa la vicenda della protagonista, esperta apicultrice e depositaria di una scienza antica affascinante e magica che le è stata tramandata da una prozia di cui è diventata erede. Il racconto, gradevole e di facile lettura, si snoda in un ambiente naturale ricco di profumi e aromi, dove l’intervento dell’uomo non è ancora riuscito a indurre cambiamenti sovente negativi.
“Chirù” è il più recente lavoro di Michela Murgia, già nota al grande pubblico per opere quali “Accabadora”, grande successo letterario, che ha ricevuto ovunque critiche lusinghiere.
Chirù è il racconto a sfondo psicologico dell’incontro tra un’insegnante quarantenne, Eleonora, e un suo studente di vent’anni più giovane. L’autrice racconta la storia di questo rapporto tormentato e complesso tra i due protagonisti, in cui passione, sentimento e tensioni si alternano, si scompongono e si sovrappongono in un dualismo in cui l’amore è la più deformante delle energie.
Il terzo libro proposto nel corso della serata, “Luce perfetta”, è la più recente fatica letteraria di Marcello Fois, scrittore dalle profonde radici sarde trapiantato in continente, a Bologna dove vive e lavora. Il romanzo è la terza e conclusiva parte della saga dei Chironi, una storia forte e drammatica di una famiglia segnata da un passato tragico e da un presente in cui interesse, sentimenti, tradimenti e passioni danno luogo ad una serie i colpi di scena sino al finale che vede i protagonisti impegnati in un duello epico.
Nel romanzo, oltre al lato sentimentale, Marcello Fois trova il modo di denunciare una volta di più la vergognosa piaga della speculazione edilizia, che iniziata in Sardegna nei primi anni settanta, ancora ai giorni nostri manifesta i suoi effetti nefasti danneggiando le bellezze naturali e paesaggistiche dell’isola. Fois scrive in uno stile forte ed incalzante in cui riesce nell’ambito della narrazione ad esaltare la bellezza i sentimenti ed i ricordi.
L’ultima opera proposta nel corso della serata, è il romanzo scritto da P. Casu nel 1938, ed ha per titolo “Cuore veggente”, quasi a preconizzare una vicenda dai toni sentimentali di passioni roventi ed inesauste. In realtà il libro, che narra una storia abbastanza comune di amori e tradimenti, essendo stato scritto in un particolare periodo storico, verso la fine del ventennio, riveste un certo interesse particolarmente per il modo in cui l’autore descrive la società della Sardegna di quegli anni.
A conclusione di serata, il tradizionale “cumbidu” con i bellissimi dolci preparati dalle abili mani di Caterina e Mariolina.
Bernardina Fois
Nell’immagine: Giovanni Carta e Roberto Perinu