Il viaggio di Battista Saiu e Dino Gentile con meta il Monte Athos inizia giovedì 12 ottobre 2017, un’esplorazione alle radici culturali e spirituali dell’Occidente. Nel Monte Santo dell’ortodossia cristiana vivono comunità monastiche in antichi monasteri, eremiti e anacoreti negli angoli più remoti della terza penisola della Calcidica.
La dimensione estetica è anche via di ascesi. Non sfugge a Battista Saiu che i canti della spiritualità athonita talvolta si accostano ai canti “a cuncordu”, “a tonu sardu”, propri delle solenni liturgie celebrate nelle chiese della Sardegna – Isola e mondo bizantino che si incontrano anche nella presenza – anno 931 – delle trecento guardie imperiali sarde in servizio a Costantinopoli, presso la corte del “basileus” dell’Impero Romano d’Oriente, Costantino VIII Porfirogenito, nel tempo in cui la Sardegna faceva parte della settima provincia bizantina dell’Esarcato d’Africa.
“Partiamo come due ricercatori – commenta Battista Saiu – verso una terra ricca di antichi tesori e di uomini straordinari che vivono in pienezza il proprio tempo e che ci offriranno opportunità di scoprire e imparare cose nuove“.
Asita Biasutti
Nell’immagine: cartina del Monte Athos celebrativa del primo Millennio, 963-1963