Nella ricorrenza del IV Novembre, data che celebra la Vittoria alla fine del Primo Conflitto Mondiale, nell’area monumentale che sorge alle porte della città, come di consueto, i Sardi di Biella hanno deposto fiori rossi e bianchi ai piedi del monumento che perpetua immutato il ricordo dei figli di Sardegna e dei giovani Biellesi Caduti nella Grande Guerra.
La ricorrenza dei Santi e dei Defunti è anche l’occasione per rendere omaggio a tutti i trapassati attraverso la deposizione di fiori nei luoghi della memoria.
Nel grande conflitto di cui in questi anni ricorre il centenario non si può non ricordare come tre anni e mezzo di combattimento in trincea abbiano decimato un’intera generazione, in tutte le regioni italiane, Penisola e Isole della nuova Italia, rinata dopo secoli nella nuova forma statuale unitaria. Grande fu il contributo di tutti, enorme quello della Sardegna, alla causa del nuovo regno divenuto nel marzo del 1861 Regno d’Italia anziché Regno di Sardegna.
Nel 1915, per la prima volta, contadini e pastori sardi vengono massicciamente chiamati alle armi: il 10% della popolazione, tutta la gioventù isolana è mandata al fronte a combattere. 13.602 Caduti, 2.088 dispersi e più di 9.000 feriti.
Vengono decorate sul campo di battaglia con l’oro della gloria le bandiere del 151° e 152° Reggimento Fanteria Brigata “Sassari”. Tra i “Sassarini” Caduti, 7 sono Biellesi. I loro nomi sono noti grazie al lavoro di ricerca condotto dal prof. Federico Zorio che ha censito tutti i 3.121 Caduti, tra cui 6 biellesi emigrati in Francia, combattenti nella Legione Garibaldina già nell’anno 1914.
Per far rifiorire il ricordo della Gloriosa Brigata in questa storica ricorrenza la Famiglia Carta, reiterando un gesto simbolico, rinnova l’offerta della decorazione floreale in ricordo di Antonio, socio cofondatore del Circolo Su Nuraghe, scegliendo i colori bianco e rosso, gli stessi delle mostrine della “Sassari”.
Bernardina Fois
Nell’immagine: Fiori a Nuraghe Chervu deposti dalla Famiglia di Giovanni Carta