Martedì scorso, a Biella, nelle sale del “Punto Cagliari”, Sergio Casu, sardo di seconda generazione, ha presentato quattro degli otto cortometraggio selezionati da “Le nostre storie ci guardano”. La rassegna biellese è inserita in “Visioni Italiane/Visioni Sarde” 2017, progetto della Regione Autonoma della Sardegna, patrocinato dalla FASI (Federazione Associazioni Sarde Italia), attuato dal Circolo Culturale “Nuraghe” di Fiorano Modenese. Pubblico attento per la visione dei film in cartellone: A casa mia, di Mario Piredda (19′); Il bambino, di Silvia Perra (15′); Border (Italia/2016) di Paolo Zucca (1′); Del prossimo orizzonte, di Tomaso Mannoni (14′). Quarantanove minuti intensi di proiezioni, intercalati dalle parole di Sergio Casu a fare da contrappunto alle immagini.
Se per gli Isolani emigrati può essere più facile ritrovarsi nelle storie e nelle tematiche trattate, anche il pubblico “straniero” può scorgere nelle drammatiche vicende legate alla migrazione sarda di ieri e di oggi, parallelismi con vissuti personali fatti di difficoltà e speranze, a volte affievolite, in un futuro migliore. Dalla finzione filmica senza tempo emerge la realtà di un presente alle prese con l’eterno problema di nuovi arrivi e partenze e i conseguenti problemi di integrazione e convivenza.
La serata, arricchita da interventi dei presenti, si è conclusa con “su cumbidu”: brindisi finale con vini della “Enoteca bar da Sergio” e degustazione della grande torta preparata con mele biologiche delle terre della Malpenga.
Elia Masedu
Nell’immagine: partecipanti alla serata con al centro Sergio Casu e la grande torta.