Il pomeriggio del Giovedì Santo, a Biella come in Sardegna, i Sardi partecipano ai riti della Settimana Santa portando in chiesa piatti di grano germinato al buio per adornare l’altare del Santissimo Sacramento. Gesti antichi di religiosità popolare che si ripetono nei luoghi di origine e in quelli d’emigrazione. Diffusi dalla Persia, all’India e, fino a un recente passato, anche ai piedi delle Alpi, permangono, senza interruzione di continuità, in alcune comunità ecclesiali piemontesi.
Da anni, la comunità dei nuovi Biellesi che fanno capo al Circolo Su Nuraghe in primavera ripropone antichi cerimoniali di rinascita della natura trasferiti e associati alla Pasqua di resurrezione.
In sintonia con le autorità ecclesiastiche, sacchetti di grano sono stati distribuiti durante la recente festa di San Giuseppe di Riva, con allegate le istruzioni per la corretta germinazione, corredati di alcune preghiere appositamente scritte dal cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu.
Ieri pomeriggio, dopo la lavanda dei piedi, alla fine della Missa in Coena Domini, legate le campane, fatte tacere per morte di Gesù, gli associati di Su Nuraghe sono stati invitati a depositare sos nenneres, il grano germinato, nelle chiese delle parrocchie di appartenenza.
Simmaco Cabiddu