Venerdì 27 gennaio 2017, alle ore 9 del mattino, una delegazione del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe si recherà presso la Sinagoga del Ghetto ebraico di Biella Piazzo per rendere omaggio e ricordare le vittime della Shoah 1943-1945.
Per l’occasione, i Sardi, vestiti dei loro abiti tradizionali, incontreranno i rappresentanti della Comunità israelita. Recheranno fiori e grano, raccogliendo con gesti concreti il messaggio scritto sulla pietra posta all’ingresso del tempio: “Nessuno dimentichi i nomi e le vicende di coloro che in questa Sinagoga partecipavano alla vita religiosa della Comunità ebraica di Biella. Posti ai margini della vita pubblica, privati nel 1938 dei diritti e delle civiche libertà dalle leggi razziali fasciste, furono, tra il 1943 e il 1945, talvolta vilmente traditi e consegnati alla mostruosa macchina dello sterminio di massa nazista trovando la morte“.
Con grani di frumento e petali di rose verranno benedetti i nomi riportati sulla lastra commemorativa: “Le lacrime degli oppressi che non conoscono consolatore: Ada Ovazza Vitale con il marito Eugenio e i figli Sergio e Aldo, i suoceri Cesare e Celestina e la madre Elvira Vitale Ovazza, Salomone Tedeschi, Giuseppe Weinberg“.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Biella, ingresso della Sinagoga, lapide che ricorda gli Ebrei biellesi vittime della Shoah. A terra petali di rose e cocci del piatto del grano di benedizione (archivio)