Sabato 18 marzo, ore 21, riprendono le lezioni di cinema al Circolo Sardo di Biella – in cartellone due brevi documentari finalisti a Visioni Italiane, Visioni sarde 2016: “Alba delle Janas”, di Daniele Pagella e “Dove l’acqua con altra acqua si confonde”, di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi – presenta Stefano Tiddia, sardo di seconda generazione – ingresso libero
Stefano Tiddia nasce a Biella 47 anni fa da Efisio di Teulada e da Gina Cabras, di Belvì, giunti ai piedi del Mucrone nei primi anni Cinquanta nel pieno dell’emigrazione che ha coinvolto la Sardegna nel grande esodo, costringendo molti a varcare mare e oceani in cerca di pane e lavoro.
Diplomato perito chimico presso l’Istituto Tecnico Industriale Statale “Quintino Sella” di Biella, Stefano lavora per oltre 20 anni presso una grande tintoria tra Cerrione e Gaglianico. Con la crisi, giungono la chiusura dello stabilimento e l’incertezza tra cassa integrazione, mobilità, lavoretti saltuari. Poi, la scelta di ricominciare. Da tre anni vende abbigliamento, titolare di un’attività commerciale.
Vive con Paola, nata a Biella da genitori Siculo-biellesi. Il lavoro che non c’è socchiude le porte al formarsi una famiglia, le sbarra all’arrivo di figli.
I suoi forti legami con la Sardegna risalgono alle tante vacanze estive trascorse presso i nonni tra i monti di Belvì e le belle spiagge di Teulada. La ricerca di quel tempo che fu, carico di ricordi e di emozioni, porta ciascuno di noi a ritornare verso i luoghi di origine. Con la maturità, anche per Stefano diventa sempre più forte il bisogno di radici, ben più forte del semplice appaesamento.
Oggi, nei suoi viaggi in Sardegna ricerca riposo e serenità, immerso nello straordinario ambiente isolano, insieme alla curiosità di conoscere, sapere e scoprire la terra dei padri.
Efisangelo Calaresu