Domenica 4 novembre 2018, alle ore 16,30, a Vercelli, in via Foa n. 70, la locale Comunità Ebraica proporrà l’evento di memoria, riflessione e musica: “1938. Le leggi della vergogna. Vita e musica di un migrante. Mario Castelnuovo Tedesco”, grazie all’organizzazione della presidente Rossella Bottini Treves in collaborazione con Simonetta Heger. Ingresso libero.
Ad 80 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali la Comunità Ebraica di Vercelli ricorderà quella pagina nera ed infame della storia nazionale attraverso le composizioni musicali e la figura di Mario Castelnuovo Tedesco, personaggio di spicco internazionale della cultura italiana, costretto alla fuga dalla Penisola diventata ufficialmente antisemita con l’emanazione del Regio Decreto 5 Settembre 1938.
Una disciplina giuridica razzista che, tuttavia, nell’Italia dell’epoca non cadde estranea né improvvisa, anticipata da una latente ostilità verso «l’altro» ed «il diverso» che, qua e là, era rimasta presente nella società italiana, oltre che europea. Un razzismo “carsico” che, sostenuto dalla politica e propaganda fascista e dalla scienza del regime, iniziò a palesarsi nel Bel Paese in tutta la sua virulenza ed aggressività dapprima contro le “faccette nere”, a seguito dell’esperienza dell’imperialismo coloniale in Libia e, poi, dal 1935, in Abissinia – Etiopia. La sua piena e fanatica manifestazione discriminatoria ebbe la luce nel 1938, dapprima con il Manifesto degli scienziati razzisti nel mese di Luglio e con la decisione governativa di Settembre, intervallati da una relativa violenta campagna di propaganda della stampa. A seguire, dal Novembre 1938, l’approvazione delle Leggi per la difesa della razza e dei conseguenti atti amministrativi sancirono con fatti e azioni il disconoscimento dei diritti fondamentali agli ebrei italiani: divieto di matrimoni misti; obbligo di denunzia della propria “appartenenza alla razza ebraica” per la registrazione ufficiale nei registri di stato civile; divieto di prestare servizio militare; impossibilità di essere proprietari di terreni e fabbricati di alto valore; proibizione di avere dipendenti domestici italiani o ariani. E, a seguire: estromissione dall’occupazione lavorativa nelle amministrazioni pubbliche, nelle banche e negli istituti assicurativi; esclusione dall’insegnamento nelle scuole di ogni grado e nelle accademie, qualsiasi fosse la materia o la disciplina; espulsioni e limitazioni stringenti nell’esercizio dell’attività negli ordini professionali. Intellettuali di rilievo internazionale e uomini di ingegno, funzionari volenterosi e professionisti di talento, servitori dello Stato ed Eroi della Grande Guerra, nonché sostenitori sin dalla prima ora del Fascismo, nessuno fu così escluso dall’umiliazione del bando in quanto “non ariano” secondo i dettami della normativa razzista.
Una delle dirette conseguenze delle infami leggi fu l’esilio per necessità, la fuga dal Paese di molti uomini di spicco della cultura italiana. Tra questi proprio Mario Castelnuovo Tedesco, il quale lasciò l’Italia con la sua famiglia e, grazie all’aiuto di amicizie quali Arturo Toscanini, si trasferì negli Stati Uniti, ove si esibì con la New York Philharmonic Orchestra, e fu ingaggiato a Hollywood dalla Metro-Goldwyn-Mayer diventando, così, la firma di famose colonne sonore per film.
La sua figura sarà narrata il prossimo 4 novembre dal pluripremiato chitarrista, musicologo e compositore italiano Angelo Gilardino, attraverso la conferenza “Un fiorentino a Beverly Hills”. A seguire musicisti contemporanei di altissimo livello internazionale (Emanuele Segrealla chitarra e David Witten al pianoforte) ricorderanno Castelnuovo Tedesco attraverso una selezione di sue opere.
L’evento sarà ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Gradita la conferma della propria presenza all’indirizzo e-mail:segreteria.comunitaebraicavc@gmail.com
Gianni Cilloco