Arriva da Grazzano Badoglio, in provincia di Asti, la pietra con nome del Comune e numero dei Caduti durante la Grande Guerra. La stele commemorativa, proveniente dal centro agricolo monferrino famoso per i suoi vigneti, si aggiunge alle altre che da città e paesi di Piemonte e Sardegna stanno arrivando a Biella per essere inserite presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu.
Dieci giorni dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale, nella seduta consigliare del 14 novembre 1918, l’amministrazione comunale di Grazzano deliberò l’erezione di un monumento a ricordo dei concittadini “che diedero la vita/sacro olocausto alla causa della civiltà”, intitolando lo spazio antistante la Casa Comunale: “Piazzetta dei Caduti”, con l’impegno di erigervi un monumento.
Il 7 settembre 1919, l’opera – una delle prime in Italia in ricordo dei Caduti – a forma di obelisco e ornato da un’aquila, affidata allo scultore Fumagalli di Torino, è inaugurata solennemente alla presenza del generale Pietro Badoglio, il quale, con la madre e la sorella residenti in paese, avevano aderito con generosità alla sottoscrizione lanciata dal Comune.
In continuità ideale, a distanza di cento anni, la sensibilità civica di Grazzano Badoglio viene riconfermata dall’attuale Amministrazione comunale presieduta dal sindaco Rosaria Lunghi in Bonino aderendo all’iniziativa proposta dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, accolta e sostenuta dall’Amministrazione civica di Biella guidata dal Sindaco Marco Cavicchioli e dal Prefetto di Biella, Annunziata Gallo.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Rosaria Lunghi in Bonino, sindaco di Grazzano Badoglio e la stele inviata a Biella