Sabato 16 giugno, ore 21:00, Biella, chiostro s. Sebastiano – Balli e danze, canti e suoni tra mare e montagna – Gruppo folk “Istellas Lodinas – Lodè (Nuoro) – Coro “Burcina” – Biella – Coro polifonico “Segossini”- Sinnai (Cagliari) – ingresso libero
Nei giorni 16 e 17 giugno 2018, il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella organizza la XXIV edizione di Sa Die de sa Sardigna, Festa del Popolo sardo, patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna, in collaborazione con la Città di Biella e con la FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia).
Sabato 16 giugno, ore 21, nel Chiostro di San Sebastiano, serata all’insegna del folclore. Direttamente dalla Sardegna arriverà il Gruppo folk “Istellas Lodinas” di Lodè (Nuoro), che proporrà danze e balli sardi.
Di recente istituzione (2017), “Istellas Lodinas” è formata da sole donne di diverse fasce di età, accomunate dalla passione per il ballo sardo e l’orgoglio di far conoscere costumi e tradizioni isolani. Durante le danze, verranno accompagnate dall’organetto diatonico di Paolo Canu, dalla chitarra di Alessandro Magrini e dalla voce di Elena Carta e Michele Mastio.
Con loro, si alterneranno sul palco il Coro Burcina di Biella – diretto dal M° Mario Ciabattini, forte della quarantennale attività di concerti e incontri corali in Italia e all’estero, particolarmente legati alla nostra terra; numerose esibizioni e gemellaggi con formazioni canore isolane – e il Coro Polifonico “Segossini” di Sinnai (Cagliari).
Le due formazioni canore, recentemente gemellate, consacrano la loro amicizia nel giorno in cui gli emigrati “di su disterru” celebrano a Biella la festa nazionale istituita dal Consiglio Regionale della Sardegna il 14 settembre 1993. L’evento trae origine dalla sommossa del 28 aprile 1794, che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré Vincenzo Balbiano e la sua Corte, in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste degli Stamenti, l’antico Parlamento sardo del Regno di Sardegna, per su connottu, cioè per il riconoscimento dei secolari diritti dei Sardi, e per le leggi fondamentali del Regno, permettendo loro di poter accedere alle cariche pubbliche, e istituendo, a Cagliari, un Consiglio di Stato e, a Torino, un Ministero per gli affari della Sardegna.
Domenica 17 giugno, ore 10.30, Missa Majore nella Basilica di San Sebastiano – luogo della memoria caro ai Sardi e ai Biellesi – per pregare e cantare in lingua materna, in limba sarda, e in piemontese. Sul sagrato della chiesa, prima della Santa Messa decorata dal Coro Polifionico “Segossini”, la giornata sarà salutata dalle salve bene augurali dei Fucilieri di Su Nuraghe e dalle note della “Filarmonica Cossatese”. Il tempio civico della Città di Biella, custode delle spoglie mortali di Alberto Ferrero della Marmora, amico e senatore del Regno di Sardegna, generale comandante e studioso dell’Isola, accoglierà la celebrazione della santa liturgia, officiata da Mons. Salvatore Pompedda, Collegiale di Oropa.
Per l’occasione verrà utilizzato il “Calice della Sardegna” – prototipo di quello conservato e utilizzato a Cagliari per le maggiori solennità isolane – esposto in mostra a Pettinengo presso il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli.
Ore 12:00, cerimonia a Nuraghe Chervu. Rappresentanti del corpo di Polizia Penitenziaria della Caserma “Alessando Salaris” di Biella innalzeranno il Tricolore sulle note della Filarmonica Cossatese affiancati dai fanti piumati dell’Associazione Nazionale Bersaglieri d’Italia, sezione di Biella. A seguire, la benedizione delle Donne del Grano e quella religiosa in lingua sarda, impartita da Mons. Salvatore Pompedda, Collegiale di Oropa.
Infine, le salve bene augurali dei Fucilieri di Su Nuraghe.
Ore 13.30, pranzo sociale, Biella, ristorante “Vida Loca”, via Torino, 66. Menù della festa(18,00 Euro); prenotazione, 01534638.
Battista Saiu