I ragazzi della scuola di Mosso in visita al Museo delle Migrazioni di Pettinengo

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Nei giorni scorsi, i ragazzi delle classi 3B Est e 3B Ovest della Scuola Media di Mosso si sono recati in visita al Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo, accompagnati dai loro professori, Enzo Leone e Marco Scarangela.
Accolti all’interno della chiesa dei santi Grato ed Eusebio, hanno potuto vedere le grandi fotografie appese alle pareti, opera di Andrea Ciprelli, giovane fotografo che per cinque anni ha documentato a Torino alcuni aspetti della vita quotidiana e del tempo festivo all’interno della comunità Rom di Lungo Stura Lazio, campo ora smantellato.
La mostra, intitolata “Omaggio a Tavo Burat, Gustavo Buratti Zanchi”, vuole ricordare lo strenuo difensore biellese di minoranze linguistiche e culturali, degli ultimi della terra, che ha voluto che il suo corpo fosse avvolto nella bandiera dei Sinti, attraverso una narrazione interculturale e intergenerazionale per immagini, con particolare attenzione alle pari opportunità ed ai processi di inclusione e formazione di cittadinanza attiva, parte del progetto del Circolo Culturale Sardo di Biella per la salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale presente sul territorio, sostenuto da Regione Piemonte e Regione Autonoma della Sardegna.
L’allestimento all’interno dell’antico oratorio di canton Gurgo è un’estensione degli allestimenti museali dedicati alla migrazione dei popoli Romanì e alla deportazione e internamento di zingari in Sardegna a seguito delle leggi razziste del 1938.
A 80 anni di distanza dalla promulgazione delle “leggi della vergogna”, i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Valle Mosso Pettinengo accendono i loro riflettori su un nuovo “Cold case” «Delitti irrisolti», storie di cronaca poco conosciute, rimossi ma ancora di grande attualità, come la persecuzione di Rom e Sinti in Italia.

Salvatorica Oppes

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