Presso il Circolo Culturale Sardo di Biella sono disponibili sacchetti per preparare “sos nenneres”, grano da far germinare al buio da portare in chiesa il pomeriggio di Giovedì Santo per decorare l’altare del Santissimo Sacramento.
Si tratta di antiche tradizioni che affondano le radici nella millenaria cultura cerealicola mediterranea, giunta fino a noi dalla notte dei tempi e trasferita nella nuova Fede. I piatti di “nenneres”, con il grano germinato, dovranno essere portati nelle parrocchie di appartenenza. Giovedì santo, primo giorno del triduo pasquale, in tutte le chiese, dopo la lavanda dei piedi, alla fine della “Missa in Coena Domnini”, vengono “legate” le campane, fatte tacere per morte di Gesù. Durante questi giorni è possibile assistere e partecipare ad antichi riti del fuoco, dell’acqua e dell’olio santo. Popolarmente permane anche quello del grano: pratiche domestiche, segni visibili di quelle radici giudaico-cristiane di cui sovente si sente parlare.
In isole e penisola, il riti del grano sono conosciuti come “i sepolcri”. In Sardegna vengono chiamati: “sos nenneres”: gesti di antica religiosità popolare molto diffusi dalla Persia, all’India e, fino a un recente passato, anche ai piedi delle Alpi; ancora presenti, senza interruzione di continuità, in alcune comunità ecclesiali piemontesi.
Sabato 17 marzo 2017, a Biella, alle ore 16.30, presso la chiesetta “Pio transito di San Giuseppe” di Riva, alla fine della Messa della novena in preparazione della festa verranno benedetti e distribuiti sacchetti di frumento proveniente dalla Sardegna con istruzioni per preparare “sos nenneres”, preghiere, consigli e intenzioni in preparazione della Pasqua.
Sono già disponibili fino a domenica 18 marzo, sacchetti di grano anche presso la sede di Su Nuraghe, in via Galileo Galielei, 11 a Biella, nei giorni di martedì, venerdì e sabato, ore 21-23 e mercoledì, ore 15-17.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Biella, Santuario di Oropa, “nenneres” all’altare del Santissimo Sacramento (archivio).