Laboratorio di antico pane rituale sardo a gli “Orti de La Malpenga”

Pane, Torrone, Launeddas sono i tre temi al centro di altrettanti laboratori presenti a gli “Orti de La Malpenga” a cui sarà possibile partecipare sabato 29 e domenica 30 settembre – Apertura dalle 9:30 alle 18:30

Giovanna Quai di TerteniaNell’ultimo fine settimana di settembre il parco storico di Villa La Malpenga (via per Ronco a Vigliano Biellese), accoglie la IV edizione di gli “Orti de La Malpenga”. Regione ospite: la Sardegna. Parteciperà con la mostra “I tesori naturali di un’Isola”, curata dall’Ente Forestale Regionale Forestas, con espositori dell’enogastronomia sarda, alcuni fiori all’occhiello di Su Nuraghe di Biella: i Fucilieri sardi, le “Donne del filet” e l’Ambulatorio Infermieristico Sardo. Sarà possibile assistere e partecipare a tre laboratori con la produzione di pane rituale, torrone di Tonara e launeddas del Campidano di Cagliari.
Dalla farina all’impasto con lievito madre, Giovanna Quai di Tertenia (Ogliastra) realizzerà antiche forme di pane rituale ancora in uso in Sardegna, associate a sponsali e a feste di santi.
In molte culture europee, il pane rappresenta l’«archetipo» dell’alimento. Ancora oggi – malgrado l’abbondanza e la varietà delle nostre tavole e nonostante i cambiamenti del nostro stile di vita – il pane continua ad essere cibo centrale nella dieta dell’antico continente. Nella lingua e nella letteratura italiana fioriscono espressioni legate al pane ed al suo consumo. Alcune di esse sono impiegate in contesti regionali, altre appartengono alla letteratura colta, altre ancora fanno parte di un sapere che potremmo definire «popolare», intendendo con ciò la loro appartenenza ad una cultura comune ampiamente condivisa e la loro longevità.
In tutti i 377 Comuni della Sardegna si riscontrano pani caratteristici molto diversi che, però, hanno lo stesso nome e, viceversa, pani del tutto uguali ma con nome diverso.
Da una stima approssimata è possibile calcolare in alcune migliaia i diversi tipi di pane prodotti nell’Isola, molti dei quali resistono a identificazioni facili e immediate, in quanto richiamano ora l’aspetto, ora la farina, ora la destinazione d’uso: quotidiano e festivo (cerimoniale, votivo, rituale), dovuti anche alla millenaria sedimentazione che, attraverso i pani, parla le antiche lingue dei popoli che dominarono le campagne sarde almeno dal 3.000 a.C. e durarono fino a qualche secolo dopo l’inizio della Nuova Era.
Info, contatti: +39 348 2642603 – info@lamalpenga.it

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: Giovanna Quai di Tertenia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.