Sardi di Biella in cammino verso il sacello di S. Giuseppe di Riva

pellegrinaggio dei Sardi dalla loro sede verso il sacello di San Giuseppe di Riva

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Sabato 17 marzo, ore 16:00 – salita processionale alla chiesetta di San Giuseppe di Riva – “Ammentu”, momento di preghiera e suffragio per la piccola Giulia Lucia Gravellu

Anche quest’anno si ripeterà a Biella il pellegrinaggio dalla sede di “Su Nuraghe”, con partenza (ore 15:45) da via Galileo Galilei, 11, fino a raggiungere l’antico sacello dedicato a San Giuseppe morente. Eretta sui primi contrafforti alpini a Nord della città, la chiesetta dedicata al Patriarca faceva parte del percorso devozionale che conduce al Santuario eusebiano di Santa Maria di Oropa. Luogo di sosta e di meditazione per i pellegrini in viaggio per venerare la “Regina” della montagna biellese. Il sacro cammino, ben radicato nell’identità locale, viene ripercorso ritualmente anche dai Sardi che vivono all’ombra del Mucrone. Per l’occasione, indosseranno gli abiti tradizionali della loro Isola.
In testa al corteo, i giovani suonatori di launeddas, Maurizio Caria e Nicola Diana, ad onorare e rendere più solenni l’ostensione dello stendardo processionale e i loro passi. Sul vessillo sono raffigurati Santa Maria d’Oropa, Sant’Eusebio da Cagliari e due piccoli angeli che reggono lo stemma del Regno di Sardegna. Mirabile sintesi dell’originaria unione tra regione pedemontana e Isola risalente al IV secolo, principiata con l’evangelizzazione del sardo Eusebio, primo vescovo di Vercelli e patrono del Piemonte, riconfermata nel 1720 – anno della seconda incoronazione della Madonna di Oropa – con il Piemonte che entra a far parte dei “possedimenti di terraferma” del Regno di Sardegna. Storia che continua nel presente con Isolani emigrati ai piedi delle Alpi e genti alpine accolte sulla grande Isola.
A Biella, la Festa di San Giuseppe è nuova occasione di musica e colori per onorare lo sposo della Vergine Maria secondo tradizioni variamente sfaccettate e condivise. Al centro della cerimonia, verranno intonati i “Gosos” le “lodi” di San Giuseppe e altri canti in “Limba” per decorare la Santa Liturgia con le “Voci di Su Nuraghe” coordinate da Giacomo Canu, accompagnate all’organo da Roberto Perinu. Momento di preghiera e suffragio in memoria della piccola Giulia Lucia Gravellu tragicamente scomparsa un anno fa.

Alla fine della cerimonia, sulla soglia della chiesetta, ci sarà la distribuzione di buste di frumento per realizzare “sos nenneres”, piatti di grano da far germinare al buio e portare nelle parrocchie di appartenenza il pomeriggio di Giovedì Santo.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: pellegrinaggio dei Sardi dalla loro sede verso il sacello di San Giuseppe di Riva (archivio)

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