Spaghettì, Pizza, Terroni, Sardagnoli, Venetass, i migranti di ieri

Volontari di Su Nuraghe, distribuzione di dolcettiL’altra sera a Biella, le sale di Su Nuraghe, si sono animate per l’appuntamento con “pizza al Circolo”, specialità culinaria conosciuta in tutto il mondo. Come altri piatti ricchi della cucina povera mediterranea, da sempre pizza e spaghetti hanno identificato gli Italiani nel mondo. L’appellativo ”pizza” e “spaghetti” venivano impiegati in modo dispregiativo indicando i nostri conterranei fuori dai confini: al di là delle Alpi ed oltre oceano. In Italia eravamo chiamati: “Terroni”, “Sardagnoli”, “Venetass”. Non ci venivano affittate le case e al lavatoio pubblico non si poteva stare a monte delle vasche a sciacquare i panni per non sporcare l’acqua dei nativi. Erano gli anni della grande migrazione che ci ha visto partire in cerca di pane e lavoro. Tra mille difficoltà e discriminazioni siamo stati fortunati, rispetto a nuove sofferenze del presente dove – sovente proprio da chi ha più patito – arrivano segni di intolleranze, nel tentativo di cancellare e rimuovere la riflessa immagine del mostro migrare di allora.
La Pizza al Circolo è appuntamento conviviale importante dove generosità e solidarietà si sposano in gesti concreti. Nel gesto del dono permane traccia di quando eravamo noi ad avere bisogno. Un esercizio che a Su Nuraghe si rinnova attraverso l’offerta del cibo. Immancabile, anche l’altra sera la distribuzione di dolci preparati e offerti da Maria e Caterina tra gli applausi dei presenti.

Giovanni Usai

Nell’immagine: Volontari di Su Nuraghe, distribuzione di dolcetti.

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