Straordinaria avventura di ragazzi che salvano l’isola sarda di Budelli

i ragazzi della Scuola Media di Mosso in visita al Museo delle Migrazioni

Venerdì 21 dicembre, alle ore 21, nell’auditorium di Mosso, verranno presentati libro e film su Budelli. Ai ragazzi della Scuola Media di Mosso si deve il salvataggio di quel lembo di terra a Nord della Sardegna, attraverso il progetto «Non si s-Budelli l’Italia». Grazie a loro, quel paradiso naturalistico è rimasto italiano, protetto e assegnato al Parco Nazionale di La Maddalena. Una storia lunga due anni che ha visto mobilitati i mezzi di informazione, anche oltre i confini nazionali, grazie al primo “lancio” di La Stampa di Torino, raccolto e rilanciato dai giornali locali e dalla televisione di stato con Massimo Giletti e il suo programma «L’Arena». Il giornalista biellese ha dedicato ampio spazio a quella che ha definito «un’idea geniale» per salvare l’isola sarda dall’arrivo di speculatori stranieri. «Sostenendo questi ragazzi, magari resterà solo un bel sogno – affermava il giornalista biellese – ma intanto bisogna crederci e impegnarsi».
Un progetto arrivato a buon fine, da subito sostenuto da WWF (World Widelife Fund), la più grande organizzazione per la conservazione della natura, fondata nel 1961 in Svizzera, presente in tutto il mondo con 24 organizzazioni nazionali, da altri enti, tra cui il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella e dalla società civile. L’attività di sensibilizzazione ad ampio raggio comprendeva una campagna di crowdfunding per raccogliere i 3 milioni di euro necessari ad acquistare l’isola sarda di Budelli che avrebbe potuto tornare all’asta dopo la rinuncia all’acquisto da parte del magnate neozelandese Michael Hart e fare di Budelli la prima isola-laboratorio di educazione ambientale del Mediterraneo.
Concluso il ciclo scolastico e salvata Budelli, uno dei giovani, a sorteggio – pur essendo tutti i ragazzi della scuola meritevoli – è stato insignito del premio individuale di “Alfiere della Repubblica Italiana” in occasione della cerimonia del 12 marzo 2018, a Roma. “L’alunna di Camandona, Eleonora Cavagna ha ricevuto questo premio – afferma il prof. Giuseppe Paschetto – anche a nome di tutti i compagni della fantastica classe impegnata per due anni in una straordinaria avventura educativa e di partecipazione civile”.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: i ragazzi della Scuola Media di Mosso in visita al Museo delle Migrazioni, ritratti accanto alla statua “La Madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.