Da Barolo, importante centro delle “Terre di Langa e del Barolo”, territorio famoso per vini e nocciole “tonde gentili di Piemonte”, arriva la stele con inciso il nome del Comune e il numero dei Caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Di pietra di Langa è il manufatto fatto pervenire dalla Città del Vino agli Uffici dell’Assessorato parchi e Giardini, della Città della Lana, presieduto dall’Assessore Valeria Varnero. Un pezzo di roccia sedimentaria da inserire nella pavimentazione dell’area monumentale di Nuraghe Chervu. Un’arenaria esclusiva, al naturale, composta da granelli di sabbia finissima risalente a 15 milioni di anni fa, al Miocene, quando questa parte dell’attuale Piemonte era mare dell’antico Golfo Padano.
Sassi diversi per ere geologiche, regioni di provenienza, forma e dimensione a rievocare il dolore delle guerre e dei sacrifici di tanti giovani provenienti da luoghi diversi che col loro sacrificio hanno contribuito alla creazione dell’Italia moderna. Una memoria collettiva affievolita che con Nuraghe Chervu si vuole rinvigorire e tramandare.
Unitamente alla pietra, l’Amministrazione comunale di Barolo ha inviato una fotografia realizzata davanti al monumento ai Caduti. Accanto a Renata Bianco, Sindaco in fascia tricolore, il vice sindaco, Franco Sandrone, l’Assessore, Federico Scarzello con i Consiglieri Vittorio Camerano, Laura Bertino, Fulvio Mazzocchi, Giuliano Pelisseri, Fiorella Sacchetto.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Sindaco di Barolo con Amministratori e Consiglieri