La scorsa settimana, le maestre Loredana Rosati e Chiara Nigra hanno accompagnato a Pettinengo la classe II Elementare di Verrone per visitare il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli. Accolti nella chiesa di san Grato e sant’Eusebio, in frazione Gurgo, hanno potuto guardare la mostra fotografica di Andrea Ciprelli, “Omaggio a Tavo Burat,/Gustavo Buratti Zanchi”, soffermandosi su due immagini in bianco e nero che ritraggono una bambina loro coetanea e un anziano che stanno scrivendo. Le fotografie, che provengono dall’interno del campo Rom di Lungo Stura Lazio di Torino, ora smantellato, hanno permesso di entrare visivamente a contatto con un universo altro ancora oggi discriminato.
Discriminazioni ancora attualissime, difficili da sradicare nonostante il monito del “Giorno della Memoria” (27 gennaio), che rimanda ad ebrei, zingari, testimoni di Geova e altri “diversi” uccisi nei campi di sterminio, e quello dato dalla solennità civile nazionale italiana che il 10 febbraio celebra il “Giorno del Ricordo” (10 febbraio), con lo scopo di conservare e rinnovare memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo di Istriani, Dalmati e Fiumani dalle loro terre non più italiane.
Attraverso la costruzione di un albero genealogico, i bambini di Verrone riscopriranno la loro origine, con nonni e bisnonni invitati in classe a raccontare storie di migrazioni, di vita e di lavoro, spaziando tra saperi e luoghi della cultura alimentare. Saperi concreti artigianali, riti e consuetudini sociali, in un ideale passaggio di consegne tra generazioni per costruire, incrementare e tramandare l’archivio di eredità immateriali presenti nei nostri territori.
Salvatorica Oppes
Nell’immagine: bambini della II classe Elementare di Verrone con le loro maestre in visita a Pettinengo