L’area monumentale di Nuraghe Chervu è stata la prima tappa visitata dalla delegazione giunta a Biella dalla Sardegna e dal Municipio de la Ciudad de La Plata (Argentina), nella persona di Nuria Carbonell Guimerá, Directora de Colectividades y Tradicionalismo, e della presidente del Circolo Sardo “Antonio Segni” di La Plata, per la firma del “Gemellaggio tra Nuraghes”: un progetto a regia regionale su indirizzo assessoriale di Alessandra Zedda, Assessore del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, rappresentata a Biella da Ignazio Boi e Roberto Vacca, accolta dal sindaco Claudio Corradino e da Chiara Caucino, Assessore della Regione Piemonte.
Inaugurato nell’anno 2008 in occasione del novantesimo anniversario della fine della Grande Guerra, il vasto spazio monumentale che sorge alle porte della città, caratterizzato dal megalitico simulacro di un nuraghe, voluto dalla comunità sarda di Biella e condiviso dall’Amministrazione comunale per onorare i Caduti sardi e i Caduti biellesi durante il primo conflitto mondiale, è stato ulteriormente valorizzato lo scorso 17 marzo, alla presenza delle massime autorità locali, con oltre 130 sindaci in fascia tricolore provenienti da diversi comuni sardi e piemontesi, e dal ritorno a Biella della Banda della Brigata “Sassari” con il loro Generale Comandante, Andrea Di Stasio.
“Il Nuraghe – ha detto l’Assessore Zedda – esprime il carattere identitario millenario della Sardegna e più di ogni altro simbolo contribuisce a richiamare il valore unificante dell’appartenenza alla propria terra. Per questa ragione è nostro intendimento esportare questo modello e fare in modo che in ogni realtà dell’emigrazione sia presente un nuraghe che esprime anche la volontà di stare uniti e coesi con i territori che ci ospitano e con tutte le altre regioni italiane e europee, oltre che nel mondo”.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Biella, delegazione sarda ed argentina a Nuraghe Chervu, accanto al monumento dedicato ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi.