Tra le tante iniziative che nel Biellese sono state organizzate in occasione del Giorno della Memoria, la deposizione di fiori del Circolo Culturale Sardo nei pressi della sinagoga che sorge nel borgo medievale di Biella Piazzo, accanto alla lapide che ricorda le vittime biellesi della Shoah. Sulla pietra sono riportate le parole tratte dal Qoèlet 4,1: “Ecco le lacrime degli oppressi che non conoscono consolatore”, seguite dai nomi di Ada Ovazza Vitale, con il marito Eugenio e i figli Sergio e Aldo, i suoceri Cesare e Celestina e la madre Elvira Vitale Ovazza, Salomone Tedeschi, Giuseppe Weinberg.
La stele, in sienite della Balma, murata nel vecchio ghetto sulle pareti esterne dell’ex casa circondariale, realizzata ed apposta lo scorso anno dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Comunità Ebraica, cita: la Città di Biella “in memoria delle vittime della Shoah 1943 – 1945”.
Il semplice gesto dei Sardi è stato ufficializzato dalla presenza di Diego Presa in fascia tricolore. Accanto al vicesindaco di Biella gli studenti della classe III C dell’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Eugenio Bona”, guidati dall’insegnate Silvia Vergnasco, in visita alla città alta. Dopo l’omaggio floreale, Battista Saiu, presidente di Su Nuraghe ha letto i nomi delle vittime scolpiti sulla pietra invitando i presenti a un momento di riflessione.
Iostina Pisu
Nell’immagine: Biella, Giorno della Memoria, deposizione di fiori sulla lapide che ricorda le vittime biellesi della Shoah.