300 visitatori in due settimane – aperto tutti i giorni fino al 12 gennaio – feste comprese – dalle ore 15:00 alle ore 18:00 – ingresso libero
Esposto per la prima volta al pubblico il 7 dicembre scorso, “il presepio delle migrazioni” di Pettinengo, con oltre 300 visitatori in sole due settimane (di cui una di pioggia ininterrotta), entra a buon diritto nel novero dei presepi più suggestivi del Biellese. Il presepe è stato realizzato con dovizia di particolari dal maestro Mauro Zanella di Ponderano e si potrà ammirare fino al 12 gennaio 2020, ogni giorno, feste comprese, dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
Per raggiungere l’oratorio di San Grato, nella frazione Gurgo, ove è stato allestito il diorama meccanico, occorre svoltare a destra appena prima di Villa Piazzo, in corrispondenza della rotonda sulla quale si affaccia la chiesa che ospita anch’essa un pregevole presepe, curato dall’associazione Piccola Fata di Pettinengo. Percorsi in discesa circa 400 metri, in prossimità di una curva a gomito, si incontra sulla sinistra l’edificio religioso che ospita il presepio. Si tratta della chiesa dedicata ai santi Grato di Aosta ed Eusebio da Cagliari, recentemente restaurata e salvata dalla demolizione grazie all’interesse e alla cura della comunità dei Sardi di Biella, degli abitanti e delle associazioni di Pettinengo.
Oltre al presepio, legato concettualmente al vicino “Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli”, inaugurato nel 2017 dal Circolo Su Nuraghe, i visitatori potranno apprezzare anche la mostra “Admirabile Signum – come nasce un presepe”. L’allestimento alterna pannelli che illustrano le varie fasi di costruzione delle statue, vestite con abiti tradizionali provenienti da varie regioni italiane, con il testo integrale della recentissima Lettera apostolica del Papa sul significato e il valore del presepe. La lettera è stata consegnata dal pontefice il primo dicembre scorso al santuario di Greccio (Rieti), dove San Francesco creò per la prima volta quel presepe dal quale «nel Natale 1223, ciascuno se ne tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia».
Michele Careddu
Nell’immagine: visitatori al Presepio di Pettinengo