Venerdì 1° marzo, ore 21, presso il Nuovo Oratorio – Cossila San Grato (Biella) in via Partigiani Valle Oropa, 2 – incontro con il sociologo Maurizio Ambrosini per parlare di “fenomeno immigrazione”
Durante l’incontro, uno dei maggiori studiosi del fenomeno “migrazioni” ci interpellerà a partire da dati, situazioni, questioni molto concrete, a cui non possiamo attribuire una lettura superficiale. Occorre capire. La serata di venerdì è l’occasione per approfondire.
“Oggi le migrazioni si presentano come uno dei fattori più visibili e controversi di cambiamento delle nostre società. Negli spazi urbani, nel mercato del lavoro, nelle aule scolastiche, nelle messe domenicali, nei circuiti delle attività illegali, avvengono sostituzioni e mescolanze di vecchi e nuovi protagonisti. E i nuovi arrivati sono quasi sempre più poveri di quanti si erano già insediati in precedenza, oltre che diversi per lingua, aspetto fisico, usanze, credenze e pratiche religiose. La percezione diffusa è quella di uno sconvolgimento dell’ordine sociale. Per alcuni, è l’alba di un mondo nuovo, all’insegna del meticciato e della fratellanza universale; per i più, è l’inizio di un’invasione”. (Ambrosini)
“La spiegazione delle migrazioni necessita di un approccio multicausale, con l’intreccio di una serie di fattori che possono assumere in vari periodi storici un peso diverso. Pesano gli squilibri economici, come pure la circolazione di informazioni che fanno intravedere la possibilità di una vita migliore all’estero. Incide senz’altro la domanda di manodopera delle economie più prospere. Influiscono i rapporti tra i paesi, l’eredità della storia passata, la comunanza linguistica. Svolgono un ruolo decisivo le reti e le altre istituzioni migratorie, mediando tra il generico interesse a partire e la possibilità di arrivare ad una determinata destinazione. I dispositivi normativi indicano i possibili sentieri per entrare o per regolarizzare la propria posizione. Alla fine, entrano in gioco le scelte delle persone e dei gruppi familiari, che non si esercitano in un vuoto sociale, ma nell’ambito di opportunità… I migranti sono attori sociali, che pur tra serie difficoltà e molteplici condizionamenti,assumono decisioni ed elaborano progetti” (Ambrosini)
Dpaolo