Sabato 13 aprile, una rappresentanza del Circolo Su Nuraghe si è recata in episcopio per la tradizionale consegna delle palme a vescovo, a presbiteri e a persone consacrate della Diocesi di Biella. Fin dai primi secoli della cristianità, la domenica che precede Pasqua di Resurrezione, vengono portate in processione fronde verdi in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, acclamato “Re dei Giudei” pochi giorni prima di cattura e morte in croce. Gesti, percorsi e simboli che rimandano all’affermazione storica di messianità di singolare portata apologetica, come quando nel II secolo, popolo e vescovo si riunivano sul Monte degli Ulivi muovendo verso la Città Santa impugnando rami di ulivo e di palma.
Da anni, in continuità di Fede e cultura, i Sardi di Biella sono soliti attraversare la città e raggiungere il vescovado per donare al clero biellese le “filadas”, palme artisticamente intrecciate secondo la moda antica, tramandando nel presente gli insegnamenti di sant’Eusebio da Cagliari, primo vescovo di Vercelli, eletto da san Giovanni XXIII patrono del Piemonte. Al sardo Eusebio risale la cristianizzazione di queste terre ancora pagane: inviato nel IV secolo da papa Giulio Primo, Eusebio evangelizza la regione pedemontana nel nome di Maria “Deipara”, Madre di Dio, mamma da sempre amata e venerata come Regina di Oropa.
Dopo la benedizione impartita dal vescovo mons. Roberto Farinella, il cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu ha intonato canti di rito e i “Gosos”, le Lodi di Oropa in lingua materna. Tra i presenti: i canonici don Paolo Boffa Sandalina, vicario generale e don Massimo Minola, cerimoniere episcopale e liturgista diocesano, con frate Martino Martyniuk, padre guardiano della basilica di San Sebastiano, don Simone Rocco, reggente la parrocchia del Duomo, i parroci di Lessona, don Renzo Diaceri e di Bioglio, don Luigi Tajana, il rettore del santuario di San Giovanni d’Andorno, don Paolo Santacaterina, i rappresentanti di quello di Oropa, delle parrocchie di Vallanzengo, di Vigliano Biellese, del Villaggio La Marmora e madre Maria Cesarina Vaquer, Superiora delle Suore di San Giuseppe di Oristano, in servizio a Biella, alla clinica “Vialarda”. Trasferiti nella sala consiliare, l’incontro è fraternamente continuato nell’inedita versione del nuovo vescovo – umile tra gli umili – a servire caffè, biscotti e ovetti di cioccolato.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Biella, consegna delle “filadas” in vescovado