La Città di Alessandria, per voce del suo Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, aderisce al progetto per il completamento del monumento commemorativo dei Caduti della Prima guerra mondiale in corso di realizzazione presso l’area del Nuraghe Chervu di corso Lago Maggiore, alle porte di Biella.
Attraverso le ricerche effettuate dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi” (ISRAL), basate principalmente sull’opera Militari caduti nella guerra Nazionale 1915-1918: Albo d’oro e sul sito internet ad essa dedicato, si è potuto appurare che i Caduti della Grande guerra nati nel territorio comunale di Alessandria furono 673. E proprio questo numero, sotto al nome del capoluogo piemontese, è stato inciso sulla pietra di riuso donata dal Sindaco Cuttica, seguendo le indicazioni dei promotori del progetto “Pietre della Memoria”, ovvero la Città di Biella e il locale Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, che prevede la realizzazione di un lastricato composto da pietre provenienti da tutti i Comuni d’Italia. La “pavimentazione”, tuttora in corso, si avvia a diventare uno dei monumenti ai Caduti più importanti del Paese.
Il monumento ai Caduti di Alessandria, invece, che riporta la maggior parte dei nomi dei cittadini morti in combattimento durante il primo conflitto mondiale (e in seguito anche quelli del secondo), è opera dello scultore Gaetano Orsolini ed è costituito da un alto basamento in granito su cui si eleva la statua equestre in bronzo di un soldato, allegoria del milite che ritorna vittorioso dalla guerra. È interessante notare che al momento dell’erezione del monumento, nel 1937, tra i cittadini e vari artisti consultati dal Comune, si accese un singolare dibattito per stabilire il luogo più appropriato della sua collocazione: «in una piazza o chiuso in un verde giardino?» Vinse la seconda opzione, propugnata fortemente dallo scultore Leonardo Bistolfi: «Il monumento ai Caduti è un’ara a cui si dovrebbe accedere in pio pellegrinaggio, ed in occasioni speciali; perciò non ha sempre la sua sede acconcia in una piazza dove è sovente disturbato da mercati o da altre riunioni rumorose e profane (…). In modo più sicuro lo scultore raggiungerà il suo scopo se potrà erigere l’opera sua in un ambiente di verde, lontano dal traffico e sfruttando quale naturale sfondo una bella cortina di piante». Così il monumento si fece ai giardini pubblici.
Riccardo Pozzo
Nella foto: il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica con in mano la Pietra della Memoria destinata al monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale in corso di allestimento al Nuraghe Chervu di Biella.