“Bullos”, poesia sarda a Biella per la Giornata contro il bullismo

Cardoncello Carthamus caeruleus LMartedì 25 febbraio, ore 21:00, laboratorio linguistico a Biella – uso della lingua materna nella poesia, tra storia, cultura e cronaca contemporanea – fatti del giorno, “de die in die” nei versi di Tore Spanu – testi contemporanei per imparare a leggere e scrivere in sardo

In questi ultimi anni si parla sempre più di bullismo e cyberbullismo in cui sono coinvolte vittime di età sempre più bassa. Dal 7 febbraio 2017, le istituzioni scolastiche italiane sono state chiamate a dire “no” al bullismo a scuola, dedicando la giornata ad azioni di sensibilizzazione rivolte non solo agli studenti ma a tutta la comunità, in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete.
Questo sonetto contro il bullismo nasce da una triste realtà dove molti ragazzi subiscono nel silenzio abusi e soprusi di ogni genere. I versi rimarcano domande verso giovani prepotenti a cui sarebbe bello dare risposte, trovando soprattutto i perché…

Bullos

Bullos malefadados de continu
Chi sezis de su dèbile umbras malas,
Cun atza boch’etades tótu a palas
E ridides de chie est genuinu.

Piseddos e piseddas indifesas
Ricatades cun forza e iscudides,
Bos bantades de proas chi faghides
Garrigas chentza seru de ofesas.

Ite nd’azis de cussa balentìa
Chi no at tzertu valores umanos?
Pensade ‘e mamas bostras sa nìnnia,

Chi bos cheriat sabios e sanos
Mentres sezis de pessima zenia.
Chi non parides mancu cristianos!

Tore Spanu gennaio 2020

—–

Bulli

Bulli che di continuo fatte del male
Siete dei deboli cattive ombre,
Con prepotenza tutto vi scivola sulle spalle
E ridete di chi è genuino.

Ragazzi e ragazze indifesi
Ricattate con forza e li picchiate
È un vanto per voi le prove che fatte
Cariche di offese senza senso.

Cosa ne avete di questa prova di forza
Che non ha certo valore umano?
Pensate al cullare delle vostre madri

Che vi voleva sani e saggi
Mentre siete di pessimo esempio.
Da non sembrare neppure cristiani.

—–

Nell’immagine: Cardoncello Carthamus caeruleus L. Nomi sardi: Nughe-Nughe, Occinniri, Cima cimella con alcuni esemplari di “Netocia morio”, Cetonia nera, parente dello Scarabeo rinoceronte e del Maggiolino (foto di Davide Marras, Alghero).

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