Nel 300° Anniversario dell’unione tra Piemonte e Sardegna, le immagini di Nuraghe Chervu, pubblicate in Su Calendariu 2020, edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ci accompagnano con cadenza mensile tra pagine di storia locale e nazionale
Come “sacerdotesse”, antiche madri benedicono con petali e grano – Oggi, il lancio di grano o di riso resta usanza radicata a conclusione delle cerimonie nuziali, retaggio di riti antichi trasferiti e accolti in epoche successive per tolleranza della Chiesa, onde porre in rilievo e “rileggere” solennità e simbolismi. Al frumento è sempre stata associata la figura femminile ed ai semi che germinano è associata la rinascita, la speranza di una nuova stagione di fertilità e di vita. In Sardegna, in tale contesto, la donna riveste un ruolo quasi “sacerdotale”; la stessa panificazione è accompagnata da particolari gesti e da parole di benedizione popolare. È la madre che benedice il figlio con il grano il giorno del matrimonio e nei momenti cardine della vita; sono sempre e solo le donne a benedire il letto nuziale e a spargere chicchi di grano sul corpo esanime nel caso di morte prematura. Anche l’uso rituale dei fiori è costume universale fortemente radicato sull’Isola, con significato bene augurale e di rispetto.
A Nuraghe Chervu la figura femminile è sempre determinante, in armonia con la tradizione sarda: le cerimonie sono scandite dalla presenza delle “Donne del Grano”. Il 17 Marzo 2019, come antiche madri in abiti tradizionali, esse hanno benedetto il lastricato dei Comuni Piemontesi e Sardi, spargendo frumento e petali di fiori sulle pietre che riportano il numero dei Caduti, rompendovi sopra un piatto. Rito che rimanda e rammenta l’annuncio della morte dei soldati in Sardegna durante il I Conflitto Mondiale. Allora, le donne erano le vicine di casa, che si presentavano davanti alla soglia delle famiglie in lutto per ripetere l’antico gesto sacro: speranza di resurrezione affidata alla simbologia dei semi di grano, che rinascono dalla terra, e rottura del piatto quale atto offerto al defunto.12
Gianni Cilloco
Nell’immagine: Biella, manifestazione a Nuraghe Chervu