Nel 300° Anniversario dell’unione tra Piemonte e Sardegna, le immagini di Nuraghe Chervu, pubblicate in Su Calendariu 2020, edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ci accompagnano con cadenza mensile tra pagine di storia locale e nazionale
300 anni di Biella e Sardegna uniti nel “Regno di Sardegna” – A partire dal 1720, uno “scambio” reciproco e continuo di personaggi tra Sardegna e Biellese ha caratterizzato i tre secoli di storia comune. Tra costoro, nel corso del Settecento rammentiamo Filippo Ferrero Fieschi della Marmora, Vittorio Ludovico de Hallot des Hayes, viceré di Sardegna, e monsignor Giulio Cesare Viancini, già arcivescovo di Sassari, primo vescovo di Biella.
Nel corso dell’Ottocento, fondamentale risulta la figura del generale Alberto Ferrero della Marmora, “esploratore innamorato” di Sardegna, nonché gli esponenti della famiglia Sella ed il fotografo ufficiale di Casa Savoia, Vittorio Besso.
Il Novecento ha assistito alla vicenda di innumerevoli uomini e donne emigrati per lavoro e per servire la patria tra terra e mare. Tra questi, 22 uomini del territorio Biellese chiamati alla Grande Guerra, di cui sette Caduti, incorporati nelle fila della Brigata “Sassari”. Tra i migranti giunti ai piedi del Mucrone, spicca Martino Veduti, capitano della Compagnia dei Carabinieri di Biella negli anni Venti. Dopo aver prestato servizio dal 1915 tra le fila del 151° Reggimento della Brigata “Sassari”, fu decorato con medaglia d’oro al Valor Militare. Non vanno dimenticati taluni frequentatori del bar “Mighela” di Biella, punto d’incontro locale dei Sardi. Tra di essi, il maresciallo turritano Giovanni Maria Foddanu, comandante le carceri del Piazzo, il prof. Satta, di Ozieri, ed il dott. Cabras, rispettivamente primario e medico presso l’Ospedale cittadino. Nonché, già dal 1938, epoca della prima esposizione a Biella, il sassarese Giuseppe Biasi, artista italiano e figura fondamentale dell’illustrazione e della pittura sarda ed europea che, ad Andorno Micca, nel Maggio del 1945, a guerra oramai finita, trovò tragicamente la morte.
Gianni Cilloco
Nell’immagine: Donne del grano e Associazioni d’Arma a Nuraghe Chervu