Nel 300° Anniversario dell’unione tra Piemonte e Sardegna, le immagini di Nuraghe Chervu, pubblicate in Su Calendariu 2020, edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ci accompagnano con cadenza mensile tra pagine di storia locale e nazionale
I Sassarini biellesi – Fin dall’inaugurazione dell’area monumentale di Nuraghe Chervu a Biella, nel 2008, si impose l’opportunità di effettuare un censimento dei Caduti biellesi della Grande Guerra. Il lavoro partì dall’esame dei nomi scritti sulle lapidi commemorative disseminate sul territorio. Federico Zorio, I° Capitano di Complemento Genio Guastatori in pensione, iniziò una ricerca presso gli Archivi di Stato di Biella e di Vercelli, passando in rassegna i fogli matricolari di mobilitati e chiamati alle armi dal 1874 fino alla leva del 1900. Dopo 8 anni di lavoro, la sua preziosa e paziente fatica individuò la chiamata alle armi di 22 uomini del territorio biellese inquadrati nei Reggimenti della Brigata “Sassari” durante il I Conflitto Mondiale.
Tra costoro ricordiamo il nome di 7 caduti: Bona Mario Francesco di Quintino, (151°), nato a Sordevolo; Alciato Botta Secondino di Luigi, (151°), nato a Portula; Balma Luigi di Quirino, (151°), nato a Trivero; Barberis Negra Davide di Luigi, (151°), nato a Trivero; Marzaglia Corino Antonio di Federico, (151°), nato a Cossato; Ranaboldo Giuseppe di Giorgio, (151°), nato a Vercelli; Zoppo Carlo di Giovanni, nato a Villanova Biellese. Accanto al sacrificio delle loro vite, quello di due Caduti sardi sepolti nel Sacrario di Biella: Anzini Salvatore di Giovanni, nato a Sassari, del 92° Reggimento Fanteria “Basilicata”, e Collu Pietro di Giuseppe, nato a Samatzai (CA), del 152 Fanteria Brigata “Sassari”. Costruito negli anni Trenta e inaugurato il 6 novembre 1932, a seguito dell’ampliamento del cimitero urbano, il Sacrario raccoglie le spoglie di coloro che sono deceduti all’Ospedale Militare di Riserva di Biella.
Il ricordo dei loro sacrifici e della sofferenza dei loro congiunti resta a testimonianza dei legami tra Piemonte e Sardegna nella storia dell’Italia Unita.
Gianni Cilloco