Dzémber. Na paròla piemontèisa al mèis, “B” come “Bon Deiniàl!”

Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza,“omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”

incipit B, in Missale Magnum Festivum Domini Georgii ChallandiPer il mese di dicembre, Sergio Maria Gilardino dona il contributo di “Na paròla piemontèisa al mèis”, attingendo alla vasta eredità culturale lasciataci da Tavo Burat, indirizzando il suo messaggio “ai carissimi amici del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, a tutti gli amanti della lingua piemontese e a tutti gli strenui difensori delle lingue dei popoli rivolgiamo i più calorosi e fraterni auguri di Buone Feste, avvalendoci delle parole del poeta e rivitalizzatore linguistico Tavo Burat (sua anche la versione in lingua italiana):
La lus as anandia da Santa Lussìa, ël sol a Natal a eclata e Re con ij Re a s’ancoron-a për marié la tèra bela andurmìa dal mascheugn ëd l’invern, a Pasca chiel a la basa e a la dësvija, a svërliss dru con ël Maj e ’d garlande a l’anzoliva [Tavo] = La luce si diffonde da Santa Lucia, il sole trionfa fanciullo a Natale e Re con i Magi s’incorona per sposare la terra bella addormentata nel sortilegio dell’inverno, a Pasqua egli la bacia e la risveglia, svetta fecondo con il Maggio e di ghirlande l’adorna.

Si tratta di un piemontese dalla doviziosa gamma lessicale in cui, su una base di koiné letteraria classica, si trovano innestati, con molta parsimonia, parole della locale variante (biellese) e dell’antica mitologia pedemontana. Sottolineamo in particolare la parole:
as anandia = si avvia, si spande
a eclata = esplode, scoppia, prevale su tutto il resto
ij Re = i Magi
la tèra bela andurmìa = la terra bella addormentata
dal mascheugn = dall’incantesimo, dal sortilegio
a la dësvija = la risveglia
a svërliss = si innalza, svetta
dru = fecondo, lussureggiante
garlande = ghirlande
a l’anzoliva = la rende graziosa, l’adorna.

Tavo Burat, biellese, ha dato alle stampe dizionari dei nomi delle piante, delle erbe e, soprattutto, dei volatili della sua terra. È stato uno dei più grandi specialisti del piemontese arcaico e conoscitori del piemontese poetico.+
Bon Deiniàl!

Sergio Maria Gilardino

Nell’immagine: l’incipit “B”, in Missale Magnum Festivum Domini Georgii Challandi (sec. XV), Priuli e Verlucca 1993, copia facsimile posseduta a Biella dal Comm. Mario Coda.

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