Fascino dell’esotico negli esemplari botanici presenti al Gardino Zumaglini di Biella. Tra le piante secolari provenienti da Africa, Vicino Oriente e Cina un secolare Ginepro (Juniperus communis) rimanda al Mediterraneo con al centro l’Isola dei Sardi
Il 21 Novembre di ogni anno si celebra in Italia la Giornata Nazionale degli Alberi. Istituita con l’art. 1, comma 1,della Legge n. 10/2013 e s.m.i., essa trova la sua espressa ratio nel «fine di perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della Legge 1° Giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani».
Erede di precedenti celebrazioni popolari ed istituzionali susseguitesi diffusamente, nel corso della storia, a livello locale, sia al di qua sia al di là del mare, tale evento ha trovato un riconoscimento giuridico per la prima volta nell’Italia Unita, nel 1898, su iniziativa di Guido Baccelli, allora Ministro della Pubblica Istruzione.
Nella vigenza della Legge Forestale emanata nel 1923, una Circolare del 1951 da parte del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste ne fissò per la prima volta la giornata di svolgimento al 21 Novembre di ogni anno, differibile per i Comuni montani al 21 Marzo successivo. Il coinvolgimento delle scuole è persistito ed è stato ulteriormente valorizzato con la citata novella legislativa del 2013, laddove, al comma 2 dell’art. 1, si sottolinea come «le istituzioni scolastiche curano, in collaborazione con i comuni e le regioni e con il Corpo forestale dello Stato, la messa a dimora in aree pubbliche, individuate d’intesa con ciascun comune, di piantine di specie autoctone».
La contingente emergenza conseguente alla pandemia mondiale dovuta al Covid-19 ha impedito quest’anno i rituali e partecipati eventi locali, come la Festa degli Alberi per i nuovi nati dell’anno da tenersi presso Nuraghe Chervu a Biella. Negli ultimi anni, infatti, in occasione di questa celebrazione, con l’intervento di diversi istituti scolastici del territorio, sono state piantumate, presso l’Area Monumentale, varie specie arboree, provenienti dai vivai gestiti da FoReSTAS, Agenzia di diritto pubblico collegata alla Regione Autonoma della Sardegna.
Il rispetto degli attuali doverosi e necessari obblighi normativi di distanziamento fisico e personale, sebbene ostativi all’organizzazione dei consueti eventi di popolo, offre, tuttavia, l’occasione per focalizzare l’attenzione sul patrimonio arboreo e vegetale presente all’interno del capoluogo all’ombra di Oropa.
Tra i vari siti, in particolare, si evidenziano piante che crescono nel centro di Biella piano presso i giardini pubblici Antonio Maurizio Zumaglini, fondati nel 1876 in memoria dell’omonimo medico, botanico e filantropo. Ivi i visitatori possono ammirare – anche attraverso la lettura di appositi cartelli illustrativi – piante ormai secolari, tra le quali platani, ippocastani, alcuni cedri dell’Himalaya, una sequoia gigante ed un magnifico cedro dell’Atlante dalle magnifiche branche plagiotrope.
Nonché, osservando con attenzione, uno splendido esemplare di Ginepro, antica pianta tipica del paesaggio della Sardegna e, da oltre un secolo, del centro di Biella.
Gianni Cilloco
Nell’immagine: il ginepro secolare presente ai Giardini “Zumaglini” di Biella