In vista delle prossime feste in onore di San Giuseppe di Riva, nonostante la chiusura prudenziale della sede a seguito dell’ordinanza del Ministro della Salute e del Governatore del Piemonte, alcuni componenti delle Voci di Su Nuraghe si sono dati liberamente appuntamento in una casa privata per continuare la preparazione vocale.
Un tuffo nel passato come nei primi anni della nostra migrazione, quando, con struggente nostalgia nel cuore, ci si trovava nelle abitazioni dell’uno e dell’altro per cercare di ritrovare qualcosa della terra al di là del mare, lasciata irrimediabilmente alle spalle.
Le celebrazioni in onore del Patrono dei Lavoratori, che si svolgeranno a Biella dal 14 al 19 marzo, sono occasione per mantenere vive tradizioni e lingua di origine attraverso il canto e la preghiera, che la forzata chiusura dei luoghi pubblici ha inaspettatamente permesso di far rinascere in una cornice domestica, accanto al camino acceso, nell’intimità della famiglia allargata.
Tutto in vista anche del momento in pubblico di sabato 14 marzo, quando, alle ore 16:00, in apertura di novena, la Comunità sarda salirà ritualmente in abiti tradizionali alla chiesetta di S. Giuseppe di Riva, per decorare con canti in Limba la santa Messa presieduta da padre Costantino Gavitskiy, frate minore del Convento di San Sebastiano di Biella.
Alle ore 16:30, verranno intonati i Gosos, Lodi in onore a San Giuseppe, seguiti dalla Santa liturgia decorata dalle Voci di Su Nuraghe, dirette da Roberto Perinu, coordinate da Giacomo Canu, con l’accompagnamento musicale di Valentina Foddanu.
Simmaco Cabiddu
Nelle immagini: Voci di Su Nuraghe