Lingua materna tra Biella e La Plata attraversando mari e oceano

laboratorio linguistico di su nuraghe

Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant” – prossimo appuntamento: martedì 29 settembre 2020, alle 21:00 ora italiana, ore 16:00 dall’altra parte dell’oceano.

Martedì 25 agosto, il Circolo Sardo di La Plata “Antonio Segni” e il Circolo Culturale Sardo di Biella “Su Nuraghe” hanno avuto il loro incontro mensile grazie al Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”.
Al centro dell’incontro, le poesie di Tommaso Corongiu, Tore Spanu e Nicola Loi, già precedentemente pubblicate sul sito web di “Su Nuraghe” e su altri mezzi di informazione tradizionali e on-line. Curate in italiano da Roberto Perinu e da Battista Saiu, su indicazione degli autori, sono tradotte in Piemontese letterario nella trasposizione dij Brandé, a cura di Sergi Girardin, di Caraglio (Cuneo), e rese in Castigliano da Matteo Rebuffa, di Candelo (Biella). Oltre ai testi, i “Proverbi africani” del sacerdote missionario piemontese padre Oliviero Ferro, tradotti in sardo campidanese da Giulio Solinas di Quartu Sant’Elena (Cagliari).
Un incontro a distanza grazie alla piattaforma Google Meet, con lettura di poesie, storie e racconti di migrazioni sarde e italiane che, attraversando mari e oceano, mette in contatto lingua e cultura sarda, italiana, piemontese e argentina.
Tra i partecipanti all’incontro, l’assessore al Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, Alessandra Zedda, e il dirigente scolastico del Consolato Generale d’Italia a La Plata, Riccardo Marola. Con loro, in un grande abbraccio virtuale, gli emigrati dalle rispettive case argentine e italiane.
Un Laboratorio che parla la lingua materna del tempo presente impiegando testi ed argomenti di attualità in poesia – afferma María Victoria Llantada Signorini, presidente del Circolo sardo di La Plata – compreso il recente attacco mediatico alla nostra Isola. Fatti di cronaca sulla pandemia, che da mesi occupa le pagine dei giornali in tutto il mondo, commentati anche nella comunità italiana che vive oltre oceano”.
Credo sia assolutamente la risposta migliore – ha esordito l’assessore Zedda – quella di replicare con una poesia a degli attacchi veramente infamanti. La nostra Regione viene definita come una maledizione o, addirittura, la terra del Covid. Noi crediamo davvero di doverci difendere, ma abbiamo anche il dovere morale di attaccare l’ignoranza: soprattutto in questo caso perché, comunque, ancora oggi, la Regione Sardegna è agli ultimi posti per contagio e diffusione del virus. Si sono verificati dei casi, in particolar modo in Gallura, nei locali frequentati dai giovani che, magari, sono stati un po’ meno attenti: però, quello che voglio dire è che hanno funzionato perfettamente la sanità e il sistema di sicurezza della nostra Regione, perché i contagiati sono stati tutti individuati e non c’è nessuno in terapia intensiva; i ricoverati sono pochissimi e i positivi sono in quarantena”.
Apprezzo molto – continua l’alto esponente politico – queste vostre iniziative perché, il fatto di poter andare in rete, ci rende molto più vicini, con la possibilità di vederci più spesso”.
Un saluto particolare l’ha poi rivolto ad Anna Niccolo, sarda di terza generazione di origini piemontesi (nonno nativo di Graglia, Biella), che si è rivolta ai docenti e professori che “ci stanno seguendo e che partecipano alle vostre iniziative. Queste sono davvero di grande valore, patrimonio della nostra sardità e della nostra identità, del livello culturale della nostra Sardegna e dell’Italia esportata in tutto il mondo. Voi – ha concluso – siete i nostri rappresentanti che interpretate alla perfezione, identità, sardità e italianità in un mondo sempre più globale”.
Il dirigente scolastico presso il Consolato d’Italia a La Plata ha poi spiegato come in Argentina ci sia “un grosso investimento da parte del nostro Ministero per l’insegnamento della lingua Italiana con il lavoro di coordinamento legato alle scuole italiane di La Plata e il coordinamento culturale, con mostre, attività di varia natura, legato alla promozione della lingua e della cultura italiana in tutte le sue articolazioni regionali”.
La prof.ssa Chiara Menuzzi, dell’Università di Pavia, ha illustrato il progetto linguistico “CoLimBì”, (COrpus LIMba BIella), promosso dal Circolo ”Su Nuraghe” attraverso il Museo dell’Emigrazioni, Cammini e Storie di Popoli, di Pettinengo (BI), in collaborazione con due scuole Biellesi, in cui, nell’attività didattica, sono coinvolti nonni e genitori. “Testimoni di identità – come sostenuto dal presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu – per conservare, preservare testimonianze e saperi veicolati dalla lingua materna, che rischierebbero irrimediabilmente di perdersi”.
Nei tre anni di questo progetto – ha spiegato la docente – appoggiandoci alle famiglie dei bambini, abbiamo raccolto una grande mole di dati che parlano non solo del Biellese, del Veneto, della Sardegna, ma anche di altre regioni d’Italia e del mondo che parlano le lingue dei popoli”.
Passo dopo passo, prosegue il percorso di conoscenza: saperi e persone che si incontrano al di là dei mari per completare il “gemellaggio tra nuraghes” tra Biella e La Plata, all’interno del più ampio progetto “Casa Sardegna” a firma dell’assessore Alessandra Zedda e del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas.
A fine serata, è stata fissata la data del prossimo appuntamento: martedì 29 settembre 2020, alle 21:00 ora italiana, ore 16:00 dall’altra parte dell’oceano.

Eulalia Galanu

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