Lingua sarda e piemontese a Biella al tempo del coronavirus: “in corsia”

Martedì 31 marzo, ore 21:00, laboratorio linguistico on line a Biella e a La Plata in collegamento transoceanico con l’Argentina.

Artemisia arborescens LIl tempo del coronavirus fotografa una società rinchiusa in casa in forza di ordinanze che riducono gli spazi di movimento a tutti i cittadini; tempo in cui anche le principali attività sociali ed economiche sono sospese. Restano in funzione solo quelle di “prima necessità” nella speranza che il contagio possa essere contenuto e fermato.
In questo contesto di emergenza, una sorta di epoché sospende anche le attività ordinarie della comunità sarda di Biella, mantenendo in essere solo iniziative che si avvalgono di tecnologia virtuale senza contatto fisico tra le persone. In questo quadro rientra il laboratorio linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant” che sperimentalmente e in versione transoceanica viene attuato attraverso chiamate e conferenze su Skype.
Con le recenti Ordinanze nazionali e locali – che vietano in modo assoluto contatti diretti tra persone allo scopo di contenere il contagio di coronavirus -, il laboratorio linguistico di Su Nuraghe viene rimodulato divenendo interamente on-line, garantendo la partecipazione dei singoli non più in gruppo dalla sede di Su Nuraghe, ma individualmente e comodamente dalla propria abitazione.
Contatti singoli, dunque, a formare un gruppo virtuale grazie a qualunque dispositivo connesso a Internet che permetta di accedere indistintamente alla piattaforma Skype, da PC e da smartphone.
Per aderire è sufficiente digitare, cercare tra i contatti: “Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe Biella”. Ciascuno potrà partecipare a video chiamate di gruppo (con possibilità di condividere lo schermo) con il Circolo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina). Sarà possibile inviare file, registrare video messaggi e inviare note vocali.
Come testo, verranno utilizzate le poesie “fresche di giornata”, reperibili su questo sito. Versi “de die in die”, avvenimenti del giorno ispirati dall’attualità, composti da Tore Spanu di Pozzomaggiore (Sassari); strofe che fotografano il presente raccontandolo in rima, in lingua sarda corrente. Sono il sussidio didattico messo a disposizione per imparare a leggere e scrivere in lingua materna, anche per chi non è o non parla sardo o piemontese, ma conosce ed usa una lingua materna anche diversa dal sardo o dal piemontese
Alla versione in lingua italiana, curata da Roberto Perinu, si aggiunge ora nella versione d’ij Brandé, anche quella in piemontese letterario a cura di Sergi Girardin, di Caraglio (Cuneo).
Ogni poesia è arricchita da immagini di piante che crescono sul litorale di Alghero, realizzate da Davide Marras: corredate da nome scientifico, nome italiano e nome sardo delle singole piante raffigurate, per arricchire la conoscenza botanica delle piante che crescono sull’Isola.

Battista Saiu


Una dedica poetica agli angeli delle corsie degli ospedali, infermieri e dottori che stanno facendo turni massacranti per la pandemia in corso: nei versi la generosità come ricchezza; nei colori dell’arcobaleno la speranza che torni il bel tempo per tutti. Per loro, il personale sanitario e i volontari, l’augurio che siano immortali, perché stanno salvando vite nel silenzio come giganti, al pari di persone ricche che con danari aiutano il prossimo senza pretendere medaglie. Infine, l’invocazione al buon Dio affinché li protegga e li ripaghi con una lunga vita.

In corsia
(Gratzias!)

Bestidos de infinida caridade
Sunt sos infermieris e duttores
Chi dana a s’Italia sos onores
Sa ricchesa cun sa generosidade.

Che s’àrcu ‘e chèlu in sos colores
S’ispera in sa ‘ostra immortalidade!
Poninde riparu in custa realtade
Sezzis salvende vidas e valores.

In mudesa comente sos gigantes
Chi azuades sas debiles carenas
Bos paghet Deus in salude costante.

Sa bona sorte cun dies amenas
Torret su sole in bon’ora festante
Sezzis su samben’ currinde in sas venas!

Tore Spanu 14/marzo/2020

In corsia
(Grazie!)

Vestiti di infinita carità
Sono gli infermieri e i dottori
Che danno all’Italia gli onori
La ricchezza con la generosità.

Come l’arcobaleno nei suoi colori
La speranza della vostra immortalità!
Mettendo riparo in questa realtà
State salvando vite e valori.

Nel silenzio come i giganti
Che aiutate il debole ammalato
Vi paghi Dio in salute continua.

La buona sorte con giorni felici
Ritorni il sole alla buon’ora festante
Siete il sangue che scorre nelle vene!

An corsìa
(Grassie !)

Con na parura ’d carità sensa finagi
I seve j’ënfirmé e ij médich
Ch’i deve a l’Italia j’onor
La richëssa pagnà a la generosità.

A l’é cmè n’arcansiel ant sò color
L’ësperansa ’d vòsta immortalità!
An butand-je n’arpar a costa realtà
I seve an camin ëd salvé ’d vite e ’d valor.

Cmè ’d gigant ënt ël silensi
Voi i giute ’l malavi débol
Ch’av arpaga Dé con ’d santé sensa fin.

La bon-a seurt con ’d di bon-oros
Ch’artorna ’l sol a la bonora argiojssanta
I seve ’l sangh ch’a scor ant le ven-e!

Nell’immagine: Artemisia arborescens L. Nome italiano: Assenzio arbustivo, Assenzio marino. Nome sardo: Assènsu/Assenziu/Attèntu/Athentu/Atzentu e Buredda. (foto di Davide Marras, Alghero)

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