Orgoglio sardo in poesia per l’edizione virtuale di “Sa Die 2020”

Sarà virtuale l’edizione 2020 di “Sa Die de sa Sardigna”, festa del Popolo sardo in calendario a Biella, martedì 28 aprile, alle ore 21:00. Appuntamento in collegamento Skype con il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina) – Tra le letture, verrà presentata la poesia “Iscrio/Scrivo” di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro).

Aphodelus microcarpusIl cerchio magico della parola che canta e che fa vivere la Natura, nominando i suoi elementi: l’aria, il mare, i monti, il verde della campagna…
Ma, la Natura senza Amici, senza Amore, senza Bellezza – la Natura che vive perché il Poeta le dà vita – è lettera morta ed estranea: “matrigna”, per dirla con Leopardi.
La Bellezza, però, per essere tale, ha bisogno delle antiche regole: quelle che il Poeta dice codice antigu. Regole della mente, del cuore, dell’anima; regole che fondano la vita, arricchendola senza costringerla; ampliandola senza intimorirla.
La terra madre è il sogno, un sogno che abbiamo e in cui viviamo: difendiamola da dolore e malvagità; non va svenduta la Madre; siano, invece, allontanati i suoi nemici. Quei nemici che, con odio e paura, uccidono la Bellezza e la Poesia!|
Bellezza, Morale, Amore: riso e pianto “ap’a bogare fora”, prima che la fontana si asciughi, prima che la sorgente si inaridisca: prima che la Poesia si spenga.
Prima che si spenga con essa anche quell’amore profondo, dice il Poeta, che è luce e canto che diventa danza: la danza della vita.

Pietro R. Borenu


Iscrio

Apo iscritu su sole e su ‘entu,
Apo iscritu sos arvures de monte,
A sos isteddos de su firmamentu,
E apo iscritu finas pro su ponte.

Chi andet in Italia e in Ispagna,
Chi giampet a deretu custu mare.
Apo iscritu sa birde campagna,
Apo iscritu e cherzo cantare.

Apo iscritu pro amigos bonos,
Chi dogni die mi rispondent puru.
De cuddos chi possedin bellos donos,
E chi caminan a passu seguru.

Apo iscritu su malu frastimu,
A chie brujat custa umanidade.
Apo iscritu e no so su primu,
Chi non nde cheret de disamistade.

Apo iscritu s’amore profundu,
Su ch’istuzadu est intro a mie.
Cuddu chi faghet girare su mundu,
Su chi colorit sa not’e sa die.

Apo iscritu contra sos abusos,
De cuddos canes contr’a sas muzere(s).
Cuddos naschidos in sos malos usos,
Cunvintos d’aer totu su podere.

Apo iscritu una serenada,
Pro s’amorada a lugor’ ‘e luna.
Apo iscritu a disisperada,
Ballos, dillirianas pius de una.

Apo iscritu amigos poetas,
Chi poesia faghen a primore.
In sas oras serenas e chietas,
Sunt de sa terra nostra su valore.

Apo iscritu donos e bellesa,
De sa columba, chi mudat sa vida.
Dae su tempus ferida e ofesa,
Dae niunu mai favorida.

Apo iscritu pro sa terra mia,
Pro nois est sa terra de incantu.
Chi torrende la sunt a carre bia,
Ca b’at ancora odios e piantu.

Apo iscritu e tue mi cumprendas,
Iscurta semper su codice antigu.
Sa terra mama mai ti la ‘endas,
A foras de sa janna s’inimigu.

Apo iscritu e iscrio ancora,
Prima chi sa funtana siat asciuta.
Risu e piantu ap’a bogare fora,
Si m’assistit ancora custa muta.

Nicola Loi

Scrivo

Ho scritto il sole e il vento,
Ho scritto gli alberi del monte,
Alle stelle del firmamento,
E ho scritto anche per il ponte (Morandi di Genova).

Chi va in Italia o in Spagna,
Chi attraversa dritto questo mare.
Ho scritto la verde campagna,
Ho scritto e voglio cantare.

Ho scritto per amici buoni,
Che ogni giorno mi rispondono anche.
Di quelli che posseggono bei doni,
E che camminano a passo sicuro.

Ho scritto la cattiva bestemmia,
Per chi brucia questa umanità.
Ho scritto e non sono il primo,
Che non ne vuole di inimicizie.

Ho scritto l’amore profondo,
Quello che è conservato dentro di me.
Quello che fa girare il mondo,
Quello che colora la notte e il giorno.

Ho scritto contro gli abusi,
Di quei cani contro le mogli.
Di quelli nati nei cattivi usi,
Convinti di avere tutto il potere.

Ho scritto una serenata,
Per l’amata al chiaro di luna.
Ho scritto (canti) alla “disperata”,
Balli, “dilliriana” più di uno.

Ho scritto amici e poeti,
Che poesie fanno di pregio.
Nelle ore serene e tranquille,
Sono della terra nostra il valore.

Ho scritto grazia e bellezza,
Della colomba, che cambia la vita.
Dal tempo ferita e offesa,
Da nessuno mai favorita.

Ho scritto della terra mia,
Per noi è la terra di incanto.
Che riducendo stanno a carne viva,
Perché ci sono ancora odi e pianti.

Ho scritto e tu mi comprendi,
Ascolta sempre il codice antico.
La terra madre mai te la vendi,
Fuori della porta il nemico.

Ho scritto e scrivo ancora,
Prima che la fontana si prosciughi.
Riso e pianto usciranno fuori.
Se mi assiste ancora questo abito.

Nicola Loi


Nell’immagine: Aphodelus microcarpus. Nome Italiano: asfodelo; nome sardo: iscareu, iscaria, scaria, cadilloni, irbutu.

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