Gazoldo degli Ippoliti, 3000 anime in provincia di Mantova, offre la sua pietra di riuso alla Città di Biella per contribuire alla realizzazione del vasto monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale in “corso d’opera” presso Nuraghe Chervu. La lastra porta inciso il nome del Comune e il numero dei suoi Caduti durante la Grande Guerra, ovvero 51.
Il contributo di vite dato da Gazoldo durante la guerra del ’15-’18 è stato calcolato sommando i combattenti, i dispersi in combattimento, i morti in prigionia e i morti per malattia e ferite. Subito dopo la guerra moltissimi orfani e vedove, rimasti senza risorse, richiesero sussidi e pensioni. Per ricordare i suoi Caduti e per dare un aiuto concreto ai più bisognosi, il Comune fece costruire un asilo per l’infanzia a essi dedicato, con il contributo dell’intera popolazione. Nel 1925 Vittorio Emanuele III venne a inaugurare il monumento eretto sulla piazza del paese e a visitare “l’Istituto Orfani di guerra 1915 – 1918”, presso il Municipio. «Tale visita – si legge nel sito web del comune lombardo – restò memorabile nella storia di Gazoldo».
Il progetto “Pietre della Memoria” prevede la posa di un lastricato commemorativo composto da pietre provenienti da tutta Italia con inciso il nome del Comune e il numero di vite spezzate durante il folle conflitto che ha insanguinato l’Europa ormai più di cento anni fa «affinché la memoria collettiva non affievolisca, ma sia invece rinvigorita e tramandata». È stato ideato e promosso dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, accolto e sostenuto dal Comune di Biella e, in parte, già realizzato con la prima “sezione” – inaugurata un anno e mezzo fa – composta di 250 lastre arrivate nel capoluogo laniero da tutto il Piemonte e la Sardegna. Nel novembre scorso l’iniziativa è stata estesa dal Sindaco Claudio Corradino a tutti i Comuni Italiani. Da allora continuano ad affluire pietre negli uffici dell’Assessorato Parchi e Giardini, nei cui depositi ne sono già state accatastate circa 150.
Riccardo Pozzo
Nella foto: (da sinistra) il consigliere Gianluca Fabbri, al centro il sindaco Nicola Leoni in fascia tricolore e l’assessore Roberto Zoccoli