Martedì 25 febbraio, ore 21:00, laboratorio linguistico a Biella – uso della lingua materna nella poesia, tra storia, cultura e cronaca contemporanea – fatti del giorno, “de die in die” nei versi di Tore Spanu – testi in “Limba” per imparare a leggere e scrivere in sardo
Questo sonetto rappresenta uno stato d’animo, dove da una parte appare l’amarezza per inimicizie, dolori e delusioni per mancanza di verità nei rapporti umani; dall’altra, l’invito ad allontanarsi dal male, cercando nella vita valori e, soprattutto, guardare la bellezza del creato, rimarcando che la vita è breve come “un’affacciata alla finestra”.
Miradas
In custas baddes de piantu infustas
Non s’agat sintzera umanidade,
Regnat sovrana sa disamistade
S’idet in paga zente cosas giustas.
Sì amarguras mastigas e gustas
Perdet valore fintzas s’onestade,
Ca sa bandela de sa libertade
No est mantesa da manos robustas.
Ma non tenzas ne iras ne rancores
Sa vida est de braccone un accherada,
Chirca dultzuras e bonos sabores.
Ne a su male cuntzedas bintrada..
Mira de sa natura sos colores
Cun sa bellesa da Deus criada;
Non siant vanos nobiles suores.
Tore Spanu / 2019
Considerazioni
In queste valli bagnate da lacrime
Non si trova sincera umanità
Le inimicizie regnano sovrane
In poca gente si intravedono cose giuste.
Se mastichi e gusti le ingiustizie
Anche l’onestà perde il suo valore
Perché la bandiera della libertà
Non è mantenuta da mani robuste.
Ma non avere né ire né rancori
La vita è un’affacciata alla finestra,
Cerca cose buone con i suoi sapori
Non concedere al male di entrare
Guarda la natura i suoi colori
Con tutta la bellezza da Dio creata
Non siano inutili sacrifici fatti.
Nell’immagine: Convolvulus althaeoides L., convolvo. Nomi sardi: aligadorza, liadorza/ligadorza, malamida/malamida manna (foto di Davide Marras, Alghero).