Attività sociale quotidiana del Circolo Culturale Sardo di Biella in tempo di pandemia.
In questo tempo di inattesa pandemia, il Circolo Culturale Sardo di Biella ha messo in campo diverse strategie per mantenere i rapporti con componenti la grande famiglia di Su Nuraghe grazie alle nuove tecnologie.
La socialità, negata nelle forme consuete, ha trovato risposte nei social network con immagini, filmati, link e collegamenti streaming, cercando di ovviare alle forzate solitudini, superando l’isolamento domestico.
Un gran numero di immagini condivide il cibo, attingendo sia al vasto archivio di saperi della tradizione sia riproducendo e rielaborando orientamenti e contaminazioni propri della new cucina e di quella gourmet.
Accanto alle consuete forme di pani e di dolci fedelmente riprodotti, ci sono nuove elaborazioni culinarie sottolineate da elementi identitari simbolici, accanto a quelle semplificate – nuove anch’esse – funzionali alla mera soddisfazione alimentare.
Più che i residenti nell’Isola, i “Sardi dell’Altrove”, sradicati dalla terra di origine, reiterano l’impiego dei simboli. Questo vale per l’emblema dei Quattro Mori che, nel caso del cibo di Su Nuraghe di Biella, riappare in piccolo sulle glasse delle tradizionali “pardulas”, o in grande con scritte in “Limba mama” come nella torta di tipo “continentale”, sulla quale è riprodotta una improbabile Sardegna di cioccolato (ingrediente assente nella tradizione), in un mare di panna montata, con accanto, però, l’immancabile vessillo isolano.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: mosaico di dolci e pane di Sardegna