Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – via Fiume, 12, visitabile tutte le domeniche dalle ore 14:30 alle ore 18:30 – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero.
Tre musei a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, nell’incantevole borgo di Pettinengo, “il balcone del Biellese”. Fanno parte della Rete Museale Biellese e trattano tre temi molto sentiti sul territorio: l’emigrazione, la religiosità popolare e l’infanzia. Sono aperti al pubblico ancora per tre domeniche, l’ultima di settembre e le prime due di ottobre, dalle 14,30 alle 18,30. Ingresso libero.
Si può cominciare il breve tour dei musei di Pettinengo partendo dal Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Canton Gurgo, in via Fiume 12, a due passi dalla chiesa di San Grato. Curato dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, il museo ospita diversi oggetti legati alla migrazione “interna” italiana. Non solo la migrazione da o verso la Sardegna, quindi, ma anche quella di altre regioni. In particolare gli allestimenti delle quattro piccole sale ci raccontano storie e speranze dei migranti storici in ambito locale – ossia Piemontesi, Sardi e Veneti – e la loro integrazione nelle nuove comunità, attraverso documenti, testimonianze, oggetti d’arte e cultura materiale. La statua in marmo dello scultore Francesco Ciusa “La madre dell’ucciso”, ritrovata qualche anno fa nel giardino di Villa La Malpenga ed esposta nella sala centrale del museo, vale da sola il “viaggio” fino a Pettinengo. Si tratta di un’opera, che si credeva perduta, di grande valore artistico, copia di quella in gesso esposta alla Biennale di Venezia nel 1907. Per info e prenotazioni: Idillio, 334 3452685.
Si prosegue con il Museo della sacralità dell’acqua e degli acquasantini (MUSA). Allestito nella centrale frazione Livera presso l’oratorio di San Rocco, ospita un’importante collezione di acquasantiere domestiche raccolta negli anni dallo studioso pettinenghese Sergio Trivero e lasciata in eredità alla sua morte, nel 2011, al canonico Angelo Stefano Bessone. Nel 2016 Bessone l’ha poi donata al DocBi che, in collaborazione con il Comune, la Parrocchia e le Associazioni Pacefuturo, Piccola Fata, e Pro loco di Vaglio Pettinengo, ha curato l’allestimento del museo. Vi sono esposti 650 acquasantini realizzati con diversi materiali, quali ceramica, vetro, metallo, legno, stoffa, ecc. Un settore specifico è dedicato agli acquasantini di Oropa. I reperti più antichi risalgono al XVII secolo, mentre quelli più preziosi sono d’argento, filigrana o vetro soffiato di Murano.
Poco distante dal MUSA, sempre in frazione Livera, in via Maggia 31, troviamo il Museo dell’Infanzia, curato dall’associazione Piccola Fata. La parte espositiva è costituita da una auletta d’asilo di inizio ‘900, con arredi, sussidi didattici e oggetti d’epoca. Vi è poi un archivio in cui sono conservati beni materiali e documenti legati al tema dell’infanzia, una biblioteca con testi specializzati in pedagogia e psicologia infantile e una collezione di fotografie con tema l’infanzia a Pettinengo. Info e prenotazioni per il Musa e per il museo dell’infanzia: Pierangelo, 015 8445109 / 347 6825122.
Michele Careddu
Nell’immagine: panoramica del paese di Pettinengo tratta dal sito web del Comune