Verrà spedita a Biella la pietra di arenaria locale ricavata dalla precedente pavimentazione della “Piazza XXVII Dicembre 1943” di Zoagli, Città metropolitana di Genova. Inciso dall’artigiano zoagliese Fabrizio Turchi, un altro sasso di memoria, carico di storia locale va così ad arricchire il lastricato dell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”. Una pietra di riuso sulla quale è stato inciso il nome del Comune e il numero dei suoi Caduti durante il Primo conflitto mondiale.
Pur impossibilitato nella mobilità a causa delle continue restrizioni sanitarie, l’impegno del primo cittadino della riviera ligure è quello di venire quanto prima a visitare la città alpina custode di memoria. Questo, grazie al progetto del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, che rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale, esteso dall’attuale amministrazione presieduta dal sindaco Claudio Corradino, a tutti i 7.903 Comuni italiani, nell’ottica di una continuità culturale che, almeno in questo caso – trattandosi di memoria condivisa – prescinde da ogni colore politico.
Un’operazione lungimirante che ben si coniuga con il recente riconoscimento di “Biella Città UNESCO”, proiezione che, nel suo evolvere nel futuro, potrebbe far diventare questo di Biella uno dei monumenti ai Caduti più importanti del Paese.
Adesione materiale a un progetto di valori condivisi, con il sindaco di Zoagli, Fabio De Ponti che con il consigliere incaricato alla cultura, Alessandro Pioli, hanno fatto pervenire la fotografia della pietra del loro territorio, ritratta di fronte alla lapide presente nell’atrio del palazzo comunale recante i nominativi degli Zoagliesi Caduti.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine, il sindaco di Zoagli, Fabio De Ponti e il consigliere incaricato alla cultura, Alessandro Pioli