“Fogu pius niunu ponzat / Più nessuno appicchi fuoco”, poesia di Mariantonia Fara. “Aiuto alla Sardegna incendiata”

incendi in Sardegna

Ultimi giorni per fare versamenti in “Aiuto alla Sardegna incendiata” – intestati a Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” (IBAN IT88V0609022303000015749550 aperto presso Biverbanca o sul Conto corrente postale 12892113)

Arriva da Mariantonia Fara di Semestene (Sassari), il contributo in rima alla campagna in aiuto alla Sardegna incendiata promossa dal Circolo Culturale Sardo di Biella nei giorni in cui l’Isola bruciava, mandando in fumo campagne e boschi secolari.
L’ode verrà inserita tra i testi del prossimo appuntamento del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e scrivere in lingua materna contemporanea. Progetto transoceanico tra i circoli sardi “Su Nuraghe” di Biella e “Antonio Segni” di La Plata (Argentina). Prossimo appuntamento, martedì 28 settembre 2021, alle 21:00 ora italiana, ore 16:00 dall’altra parte dell’oceano, attraverso la piattaforma di “Google Meet”.
Chijna, chijna, /solu chijna in totue, /in montes, campos e costeras/in medas partes de sa Sardigna intrea”, scrive la poetessa, “Cenere, cenere, /solo cenere dovunque, /in monti, campi e costoni, /in molte parti dell’intera Sardegna”.
Un disastro che, nei giorni successivi, ha interessato altre regioni italiane, con “il 55% degli incendi colposi e dolosi concentrato in 4 regioni: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia” – ha affermato Roberto Cingolani – Ministro della Transizione Ecologica – Intervenendo in Aula alla Camera sullo sviluppo di gravi incendi che sono divampati nel giro di pochi giorni in diverse aree del Paese. Citando dati di Legambiente, ha sostenuto che “Il 70% è responsabilità dell’uomo“. Un’estate di fuoco non solo meteorologico che, nel giro di pochi giorni, ha visto il Mediterraneo in fiamme. Con il soccorso dei canadair dell’Unione Europea sull’Oristanese prima e poi nel Nord della Grecia, a Cipro e in Turchia, sui social sono stati avanzati dubbi su non casuali possibili progetti incendiari.
Nella Poesia “Fogu pius niunu ponzat/Più nessuno appicchi fuoco”, Mariantonia Fara invita l’autore dell’indegna opera a rigirarsi “dove vi erano alberi antichi /sulle loro ceneri buttati e rigirati /per farti perdonare dalle piante. – inue arvures antigas bi aiat /in sa chijna issoro ti trisina /pro ti fagher dae sas piantas perdonare”.
Alle persone sensibili, nel rapporto di sussidiarietà tra Ente pubblico-privato, il Circolo dei Sardi di Biella, nel garantire il monitoraggio sulla destinazione delle somme raccolte attraverso contatti diretti con i Comuni colpiti dal disastro incendiario, invita a donare tramite versamento sul conto bancario intestato a Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” (IBAN IT88V0609022303000015749550 aperto presso Biverbanca o sul Conto corrente postale 12892113), specificando nella causale: “Aiuto alla Sardegna incendiata”.

Battista Saiu


Fogu pius niunu ponzat

Chijna, chijna,
solu chijna in totue,
in montes, campos e costeras,
in medas partes de sa Sardigna intrea.
Custa est s’opera chi as fattu tue,
indignu de esser omine giamadu,
chi caldu e bentu as isfruttadu,
pro lomper chissà a cale intentu
e no isco si como ses cuntentu.
In orijas ti muat su piantu
de cantos as fattu timere e sufrire
e s’issoro mannu patimentu
intro ‘e sa cascia ti tochet su coro.

De a tie zuighe sias tue e tottu
e detzidas de cambiare vida
faghindedi de sa sarda terra
superbu e fidele defensore.
Luego ti ponzas in caminu
pro bider cale est como su ritratu
e cantu est su dannu chi as fattu.
In su tou andare peregrinu
a mannos e a minores
de perdonu pedas unu signu.
E cando pones pees
inue arvures antigas bi aiat
in sa chijna issoro ti trisina
pro ti fagher dae sas piantas perdonare.

Sas carenas de feras e polcrabos
dae fumu e fogu soffocados
t’abratzes cun sinzera piedade.
Pro cantu in sa vida restas biu,
cando su caldu iscaldit sas pedras
e s’iscirocco sulat in s’aera,
intro ‘e domo tua pius no pares,
campanas e trumbas sones in totue,
pro chi niunu fetat su chi as fatu tue.
Fogu pius niunu ponzat
e tottu siant prontos a frimmare
chie ateros dannos cheret fagher.

Mariantonia Fara, su 2 de austu 2021

Più nessuno appicchi fuoco

Cenere, cenere,
solo cenere dovunque,
in monti, campi e costoni,
in molte parti dell’intera Sardegna.
Questa è l’opera che tu hai fatto,
indegno di esser chiamato uomo,
che caldo e vento hai sfruttato,
per raggiungere chissà quale intento
e non so se ora sei contento.
Nelle orecchie ti risuoni il pianto
di quanti hai fatto spaventare e soffrire
e la loro grande sofferenza
dentro la cassa (toracica) ti tocchi il cuore.

Di te giudice sii tu stesso
e decida di cambiare vita
facendoti della sarda terra
orgoglioso e fedele difensore.
Subito mettiti in cammino
per vedere quale è ora il panorama
e quanto è il danno che hai fatto.
Nel tuo andare pellegrino
a grandi e a piccoli
di perdono tu chieda un segno.
E quando poggi i piedi
dove vi erano alberi antichi
sulle loro ceneri buttati e rigirati
per farti perdonare dalle piante.

Gli scheletri della selvaggina e dei cinghiali
dal fumo e dal fuoco soffocati
abbracciati con sincera pietà.
Per quanto rimarrai vivo,
quando il caldo riscalda le pietre
e lo scirocco soffia nell’aria,
dentro casa tua non possa più restare,
campane e trombe suona ovunque,
affinché nessuno faccia ciò che hai fatto tu.
Fuoco più nessuno appicchi
e tutti siano pronti a fermare
chi altri danni vuole fare.

Mariantonia Fara, 2 agosto 2021


Mariantonia Fara, docente in pensione, nata a Semestene (Sassari), è laureata in Pedagogia e in Scienze Religiose. Ha seguito diversi convegni e corsi di lingua sarda, tra cui quello di Specializzazione in lingua e cultura sarda, all’Università di Sassari. Ha insegnato Materie letterarie nella Scuola Media e in Istituti Tecnici.
È iscritta all’Ordine dei Giornalisti pubblicisti dal 1989.
Ha pubblicato svariati articoli su diverse testate locali e non. Ha collaborato, per molti anni, con la Redazione del Settimanale diocesano “Libertà” e, da novembre del 2010, ne cura una rubrica in Logudorese. Amante della lingua e della cultura sarda, da circa 45 anni è impegnata a portare la lingua sarda in tutti gli ambiti. Per ben 23 anni (inizio 1977 – fine 1999) ha curato trasmissioni radiofoniche, in diverse radio locali, aventi per oggetto la Parola di Dio, e in quella regionale. Un’altra esperienza radiofonica si è protratta dall’ottobre del 2007 al maggio del 2009, in Radio del Golfo, parlando di Dicios (Proverbi) e fainas (faccende). Materiale poi stampato nel 2014.
Nell’ambito scolastico, ha realizzato diversi progetti, relativi alla cultura e alla lingua sarda, durante e dopo gli anni di servizio. Nell’anno scolastico 2013/2014, ha avuto il suo primo approccio con i bambini di una II classe elementare, col progetto: “Dae manzanu a sero” (Da mattina a sera).
Cessata l’attività lavorativa, nel 2004, ha promosso la costituzione dell’Associazione di volontariato “Pro no ismentigare” (Per non dimenticare), finalizzata alla valorizzazione e alla diffusione della lingua e della cultura sarde. Ne è stata presidente per i primi due anni e, con un secondo mandato, nel quinto e sesto anno di vita dell’Associazione.
Dal 2004, partecipa a concorsi letterari con soddisfacenti risultati nella prosa. All’esordio, nel 2004, ha ricevuto il primo premio a Bono e, per abbreviare, ricorda solo altri tre primi premi, uno a Selargius nel 2012, un altro a Brescia, nel Concorso “Su contixeddu” (Il piccolo racconto), nel 2015, e l’ultimo a San Sperate, nel 2019.
Accogliendo la proposta grafica di Gian Piero Marras, ha pubblicato, nel 1983, il primo ciclo di trasmissioni radiofoniche, dal titolo: “Deris, oe e cras faeddamus de Deus in sardu” (Ieri, oggi e domani parliamo di Dio in sardo).
Ultima creazione, nata in tempo di Covid 19: Mini video, pubblicati su Facebook e su WhatsApp.

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