Il Sindaco di Biella Claudio Corradino, con il consigliere Alessandro Vignola, ha presenziato nella mattinata del 17 marzo 2021 alla breve cerimonia civile dell’alzabandiera, svoltasi sul selciato dell’area monumentale del Nuraghe Chervu, in occasione della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”.
Il compito di issare il Tricolore sul pennone centrale, tra i vessilli della Città di Biella, della Sardegna, del Piemonte e dell’Europa che sventolavano già con allegro vigore per via della brezza frizzante che in queste giornate quasi primaverili, oltre che a scuotere i drappi, sparge nell’aria il gradevole profumo di dolci in cottura proveniente dalla vicina pasticceria Brusa, è stato affidato a Massimo Gravellu, segretario di Su Nuraghe e al “Sassarino” Franco Fosci, fiduciario del Nucleo Biellese dell’Associazione Nazionale Brigata Sassari, intitolata al Capitano Emilio Lussu.
Per festeggiare in maniera sobria, visti i tempi attuali, ma con il giusto rigore, e degnamente, il centosessantesimo compleanno dell’Italia Unita, il presidente del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Battista Saiu, ha ricordato quali furono le tappe storiche che portarono alla proclamazione del Regno d’Italia, sottolineando tra l’altro come questo traguardo fu anche il frutto della rinuncia del Popolo sardo a molte delle sue prerogative secolari. Saiu si è soffermato inoltre sulla figura dell’autore del testo dell’Inno Nazionale, il poeta genovese ma di origini sarde Goffredo Mameli, morto ventunenne durante la difesa della Repubblica Romana del 1849, uno tra gli episodi più eroici del Risorgimento italiano.
Erano presenti alla cerimonia, in visita ufficiale, il Sindaco di Verrès, Alessandro Giovenzi e il suo vice Alessandro Rossi, giunti in città per donare di persona a Corradino e a Saiu la pietra della memoria del loro paese, recuperata da una baita d’alpeggio, con inciso il nome del Comune e il numero dei Caduti nella Grande Guerra, ossia 20. La “losa” andrà ad aggiungersi al selciato in corso d’opera, composto da lastre provenienti da tutta Italia, a costituire quello che è destinato a diventare, nel tempo, uno dei monumenti ai Caduti più importanti del Paese.
Prima di congedarsi, il sindaco Corradino ha salutato i presenti (oltre agli ospiti solo pochi reporter accreditati e con auto certificazione), ricordando che «siamo tutti sotto la stessa bandiera e l’iniziativa del circolo Su Nuraghe di coinvolgere tutti i Comuni italiani è un bellissimo esempio di unione e che permette un costante confronto tra amministratori. Nonostante la pandemia abbiamo voluto dedicare un momento al 160° anniversario dell’Unità d’Italia e al simbolo del Tricolore che unisce tutti gli italiani».
E la Costituzione? Infilata nel mazzo del poker di istituzioni – Unità, Bandiera, Inno e, appunto Costituzione – che la giornata del 17 marzo, istituita con una legge dell’ottobre 2012, intende celebrare, è rimasta un po’ in disparte. Se ne riparlerà il 1° gennaio 2022, quando compirà 74 anni e potremo festeggiarla tutti finalmente senza mascherina.
Riccardo Pozzo
Nelle immagini: Biella, Nuraghe Chervu: Alzabandiera e consegna della pietra del Comune di Verrès