La pietra di Copparo per il “mosaico della memoria” di Nuraghe Chervu

il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni

Il Comune di Copparo, 16 mila abitanti nella Bassa Ferrarese, ha aderito con entusiasmo alla richiesta della Città di Biella e del locale Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, di inviare una pietra “di riuso” (ovvero recuperata da pavimentazioni o lastricati urbani dismessi) con inciso il nome della località e il numero dei suoi Caduti nella Grande Guerra. Tale pietra – di cui dà conto anche Il Resto del Carlino nella pagina di Ferrara – contribuirà alla composizione di una sorta di “mosaico della memoria”, costituito da pietre provenienti da tutta Italia, in corso di realizzazione presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu alle porte di Biella.
La realizzazione dell’opera, il cui progetto è stato inserito nel 2018 nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è affidata alla partecipazione condivisa di tutti i Comuni italiani. A ricordo e testimonianza del sacrificio di chi, ormai più di cent’anni fa, è morto nel terribile conflitto che ha sconvolto e insanguinato l’Europa.
«Abbiamo accettato con piacere la richiesta del Comune di Biella – afferma il sindaco Fabrizio Pagnoni – perché oggi è fondamentale conservare la memoria, non solo quella dei grandi eventi, ma anche e soprattutto quella delle persone che ne sono state protagoniste, a costo della loro vita. Allo stesso modo i nomi dei nostri caduti sono incisi sulla Fontana Monumentale di piazza della Libertà».
Collocata di fronte al palazzo municipale con lo scopo di commemorare i Caduti della Prima guerra mondiale, la fontana in marmo verde di Copparo, opera dell’architetto Pietro Toschi e dello scultore Enzo Nenci, è stata inaugurata nel 1935.
Nel corso della seconda guerra mondiale il giardino che la circondava fu trasformato in orto di guerra, mentre nell’ultimo dopoguerra fu aggiunta una fascia di marmo con incisi i nomi dei Caduti nelle guerre risorgimentali, d’Africa, di Spagna e della Seconda guerra mondiale. La fontana è stata poi restaurata nel 1992, ed è oggi dedicata ai «Caduti di tutte le guerre», riportando i nomi dei morti in combattimento, in prigionia, per malattia della Grande Guerra, dei Caduti civili e militari per eventi bellici e dei dispersi del 1940-45, dei Caduti per l’indipendenza e l’Unità d’Italia e per le guerre coloniali del 1896 e 1935.

Riccardo Pozzo

Nella foto il sindaco di Copparo (FE), Fabrizio Pagnoni, regge la “pietra della memoria” inviata a Biella.

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