Na paròla piemontèisa al mèis, agosto / aùst, “P” come “pichèt”

Omaggio dei Sardi dell’Altrove che vivono a Biella alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj ad Biela fòra ’d Finagi”.

incipit P, Sacramentarium Episcopi WarmundiIl bravissimo prosatore Michel dij Bonavé [Michele Bonavero], originario della Val Susa, editore della pluridecennale rivista Piemontèis ancheuj, fondata dal suo maestro Camillo Brero, e curatore del dizionario piemontese-italiano-piemontese, possiede ed usa, nelle sue magistrali prose, una gamma lessicale impressionante, che include i nomi di tutte le piante, le erbe, i volatili, i fenomeni atmosferici, i lavori, i mestieri della sua vallata. Qui, in questo brano, ci fornisce un termine tecnico, gnomone [dal lat. gnomonŏnis, gr. γνώμων -ονος, dal tema di γιγνώσκω «conoscere»], che traduce il traduce il termine piemontese pichèt, l’infisso metallico di una meridiana che con la sua ombra segna l’ora del giorno. Qui la metafora delle àmole ch’as baso sla boca (le ampolle che si baciano sulla bocca) gli impedisce di fornirci, in questa stessa frase, l’altra parola che però pure reperiamo nelle sue prose, e cioè spovrin [clessidra], l’altro orologio dei tempi passati, quello della finissima sabbia che dall’ampolla superiore rovesciata defluiva lentamente in quella inferiore, scandendo il passare delle ore, diurne e notturne.
Ecco il passo in questione: “fin-a ’l temp a l’é gelà coma a lo sarìa col fil d’ombra ch’a gatija ’l pichèt ëd la solaria, coma rèida a sarìa la sabia ’nt ël calé da j’àmole ch’as baso sla boca [Michel] = persino il tempo è gelato come lo sarebbe quel filo d’ombra che solletica lo gnomone della meridiana, come rigida sarebbe la sabbia nello scendere dalle ampolle che si baciano sulla bocca”.
Michel è stato più volte premiato per le sue opere in versi e in prosa. La presente citazione è stata tratta da un volume di prose già pronto per le stampe, che apparirà a breve.

Sergi Girardin (Sergio Maria Gilardino)

Nell’immagine: l’incipit “P”, Sacramentarium Episcopi Warmundi (Sacramentario del Vescovo Warmondo di Ivrea): fine secolo X, Ivrea, Biblioteca Capitolare, Ms 31 LXXXVI). Priuli Verlucca,1990, copia posseduta a Biella dal Comm. Mario Coda.

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