Na paròla piemontèisa al mèis: “Deinial” come “Dies nativitatis”

adorazione dei Magi, in Sacramentarium Episcopi Warmundi

Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi

Una parola al mese. Siamo così abituati ad usare il verbo “ordire” in senso figurato (come d’altra parte “tramare”) che scordiamo che questi verbi hanno un senso proprio, utilizzato nelle manifatture per indicare operazioni che trasformano il filo in tessuto. Ed ecco come il poeta biellese Tavo Burat utilizza in senso proprio il verbo ordì (leggi: urdì): sarà tò cortolèt ëd brun-a na frandin-a ordìa d’anvìe bleuve coma j’eve pì ancreuse e anmascà, còtia coma ’l verd d’avrilanda quand la brujera a speta le fior [Tavo] = sarà la tua coltre notturna una stoffa di lana e di seta ordita di desideri azzurri come le acque più profonde e stregate, morbida come il verde nei giorni d’aprile quando la brughiera attende i fiori. Auguriamo a tutti un Bon Deinial (Buon Natale: la parola “Deinial” viene dal latino “Dies nativitatis”.

Sergi Girardin (Sergio Maria Gilardino)

Nell’immagine: illustrazione dell’adorazione dei Magi, Sacramentarium Episcopi Warmundi (Sacramentario del Vescovo Warmondo di Ivrea): fine secolo X, Ivrea, Biblioteca Capitolare, Ms 31 LXXXVI). Priuli Verlucca,1990, copia posseduta a Biella dal Comm. Mario Coda.

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