Lunedì 28 giugno l’Amministrazione comunale della vicina Santhià farà pervenire a Biella, tramite una sua delegazione, una pietra incisa con il nome del Comune e il numero dei suoi Caduti nella Prima guerra mondiale. La lastra verrà collocata prossimamente nell’area monumentale del Nuraghe Chervu dedicata alla Brigata “Sassari” e alla memoria di tutti i Caduti d’Italia durante la Grande Guerra. L’opera – unica nel suo genere – fortemente voluta dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe e dalla Giunta della Città di Biella presieduta da Claudio Corradino, una volta completata (si stima tra qualche anno) diverrà uno dei monumenti ai Caduti più importanti del Paese, con un “pezzo” di ogni suo singolo Comune a rappresentare e onorare la memoria di chi ha dato la vita per «la Patria crescente».
La cittadina di Santhià pagò un tributo di 92 vittime alla guerra, e – ricorda Renzo Bellardone, assessore alla cultura del Comune della pianura piemontese – «storicamente fu interessata nei Comitati di preparazione alla guerra nel circondario di Vercelli, come succedeva anche a Trino. Poche sono le notizie accertate circa il territorio di Santhià durante questa funesta “Grande Guerra”. Si sa che i mostri volanti si rivelarono straordinariamente efficaci nelle operazioni di ricognizione, di perlustrazione e di documentazione fotografica: tra gli aviatori che eccelsero nelle operazioni spicca un pugno di aviatori vercellesi e noi Santhiatesi amiamo ricordare Federico Zapelloni che, seppur nato a Roma, proveniva da famiglia santhiatese trasferitasi nella capitale per il lavoro del padre. Classe 1891, Zapelloni è scomparso nel 1979 ed è stato decorato con una medaglia d’oro, quattro d’argento, una di bronzo e una croce di guerra. Segnatamente è ricordato per una audace impresa a bordo del suo Caproni CA3, che gli valse la citazione nel bollettino di Stato Maggiore».
Riccardo Pozzo
Nell’Immagine, (da sx) Angela Ariotti vice sindaco, Angelo Cappuccio sindaco, Aureliana De Sanctis Assessore bilancio e Renzo Bellardone Assessore Cultura.