Settembre – Casa Sardegna a Biella, i nuraghi verso l’UNESCO

Seui, Nuraghe Ardasai

Da Biella, che nel corso del 2019 ha ottenuto il riconoscimento di “Città Creativa UNESCO”, l’appoggio al Comitato “La Sardegna verso l’UNESCO” affinché l’Isola con il suo patrimonio paesaggistico, archeologico, storico, artistico e culturale diventi patrimonio dell’umanità.

Scelte tra oltre 15.000 fotografie, 377 tessere a rappresentare tutti i comuni dell’Isola, compongono i dodici mosaici che illustrano Su Calendariu 2021 edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella in collaborazione con la Fondazione di Partecipazione Nurnet – La rete dei Nuraghi

I nuraghi, diffusi in tutto il territorio regionale, offrono un quadro unitario dell’intera civiltà che da essi prende il nome, diversamente da altri monumenti presenti in modo non uniforme e che rispondono alle connotazioni specifiche delle differenti popolazioni ed economie locali e alle diverse caratteristiche ambientali. Infatti, a giudicare dai testi classici, in età nuragica (e ancora in età romana) vi erano, in Sardegna, tre popoli principali, Iliesi, Balari e Corsi, con molte comunità al loro interno. In ambito funerario, quello più distintivo, solo nella Gallura granitica a vocazione pastorale, abitata dai Corsi, si osservano le sepolture nuragiche in anfratti naturali di roccia (tafoni). Le tombe megalitiche a corridoio, meglio conosciute come “tombe di giganti”, sono diffuse in tutta la Sardegna, ma soprattutto nei settori centrale e nord-occidentale dell’Isola compaiono sepolture dotate di una monumentale stele centinata.

Marco Chilosi

Nell’immagine, mosaico di nuraghi con al centro “Nuraghe Ardasai”, Seui (Sud Sardegna), foto di BiBi Pinna

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