Facilissimo da raggiungere, il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di via Fiume, 12, è tappa sempre più frequentata da molti bikers di passaggio da Pettinengo. Parcheggiate le motociclette, la sosta – prima di raggiungere la meta alpina di Bielmonte attraverso la Panoramica “Zegna” – si arricchisce anche solo ammirando, dal celebrato paese definito “balcone del Biellese”, il paesaggio da cartolina che, da più punti, spazia verso la pianura.
La località alpina con le sue tre cellule ecomuseali offre generosamente al visitatore la possibilità di scoprire perle di identità e di cultura materiale. In tutti e tre i siti, visita gratuita guidata con personale professionale messo a disposizione dalla Rete Museale Biellese.
All’interno del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli è possibile contemplare l’opera d’arte “La madre dell’ucciso”, unico esemplare in marmo realizzato da Francesco Ciusa (Nuoro, 1883 – Cagliari, 1949), la cui copia in gesso, oggi custodita presso il Museo Civico di Cagliari, venne presentata alla Biennale di Venezia del 1907, con successo internazionale che attraversò l’oceano. In patria ne fu realizzata copia in bronzo ancor oggi presente nella collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Dunque, sosta a Pettinengo che, da sola, potrebbe giustificare uno specifico viaggio alla scoperta non solo del Biellese.
Salvatorica Oppes
Nell’immagine, biker, sosta al Museo delle Migrazioni di Pettinengo