Nonostante la torrida estate, continuano ad arrivare a Biella pietre da inserire nell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, progetto di memoria condivisa, proposto dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, sostenuto dalla Prefettura e dal Comune di Biella.
Ultimo arrivo in ordine di tempo, la pietra proveniente dal Comune di Palazzo Canavese, consegnata direttamente a mano dal sindaco Silvano Signora, che ha portato con sé anche quella del vicino Comune di Piverone.
Ad accogliere il gradito ospite, il primo cittadino di Biella, Claudio Corradino. Durante la breve cerimonia con scambio di doni, il presidente di “Su Nuraghe”, Battista Saiu, ha illustrato il progetto di memoria, rispondendo anche ad alcune curiosità custodite nella bella sala consiliare di Palazzo Oropa in cui troneggia la mazza civica della Città.
In ambiente civico, per lo più in alternativa al gonfalone, poche, ormai, risultano essere oggi le città che ancora impiegano tale antico strumento e, almeno in Piemonte, Biella si delinea essere, forse, come l’unica città che ne faccia ancora uso in determinate circostanze.
La Mazza oggi osservabile, – ha spiegato Saiu – realizzata su disegno di Nicola Tarino, è stata rifinita in legno dorato nel 1814, mentre la prima foggia, prodotta in argento, andò perduta a seguito del dono al Governo provvisorio piemontese, retto dai Giacobini, nel Dicembre del 1798. La Mazza attuale presenta tre facce sulle quali il lavoro degli artigiani cesellatori ha dato luogo alla rappresentazione di quella che può essere definita una sostanziale sintesi della composita identità del Territorio: l’orsa di Biella, la Madonna di Oropa; lo stemma del Regno di Sardegna semplificato”.
A Biella, la Mazza civica è abitualmente utilizzata nelle cerimonie ufficiali di maggio ed agosto ad Oropa.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine, consegna delle pietre di Palazzo Canavese e di Piverone al sindaco di Biella.