Continuazione ed estensione dell’Anno internazionale delle Api, le pagine di Su Calendariu 2022 del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella ci accompagnano con scansione mensile, dedicate ed estese ad altri animali impollinatori.
Strumento educativo rivolto alle nuove generazioni, offrono la possibilità di visite guidate gratuite a tutte le scuole che ne faranno richiesta (telefono Idillio: 334 345 2685).
Sensibilità naturalistica in difesa del creato che guarda alle nuove generazioni attraverso la realizzazione del laboratorio didattico “Oasi delle Api – Casiddos di Nuraghe Chervu”: iniziativa condivisa dalla locale Comunità sarda, progettata in collaborazione con l’Associazione Biellese Apicoltori, con il Club Soroptimist di Biella e con l’Associazione Pacefuturo di Pettinengo.
Gli insetti impollinatori. Esistono centinaia di specie che fungono da impollinatori: i più efficienti, conosciuti e numerosi sono gli Imenotteri, api e bombi in primis, ma ci sono anche Ditteri, Lepidotteri e qualche Coleottero. L’insetto impollinatore più famoso è l’ape. Essa viene allevata dall’uomo da secoli: ecco perché si chiama ape domestica. Il suo prodotto più conosciuto è il miele: ma anche la pappa reale e la cera sono importanti. Si pensi che, per produrre un chilogrammo di miele, le api devono compiere qualcosa come dieci milioni di voli da un fiore all’altro. Tuttavia, la cosa più preziosa che fanno è il servizio di impollinazione, tanto che molti agricoltori, frutticoltori soprattutto, chiedono agli apicoltori di portare le loro arnie sui loro terreni per favorire la fecondazione dei frutti, aumentandone la produzione.
Gli insetti fanno sì che sulla nostra tavola giungano arance, ciliegie, kiwi, mandorle, mele, pomodori, susine, zucchine e tanto altro: sicuramente almeno il 30% della nostra alimentazione dipende da piante che vengono da loro fecondate. Dobbiamo essere veramente riconoscenti a questi piccoli alleati.
Lucio Bordignon
Nell’immagine, un momento della inaugurazione della Oasi delle Api