Con il 1° aperitivo interstiziale svoltosi martedì 5 luglio a “Nuraghe Chervu” è iniziato il “progetto intersfizio”.
Sul prato rasato di fresco, all’ombra di lecci e corbezzoli, asciugamani e coperte stesi ad accogliere comodamente i giovani per il loro aperitivo: il primo a “Nuraghe Chervu”.
Una parte dello spazio ad est dell’area monumentale che si anima di giovani, immersi in musica sarda nel giardino mediterraneo alle porte orientali della città. Tra le bevande a disposizione, birra Ichnusa e birra Menabrea ghiacciate, accompagnate in questa estate particolarmente calda a “pane carasau”, a pecorino sardo e a un particolare miele biellese, prima produzione delle arnie didattiche: i “casiddos” di “Nuraghe Chervu”.
“Con interstizi – afferma lo studente Andrea Cussotto, responsabile del progetto sviluppato all’interno del corso di Decorazione dell’accademia presso la Fondazione Pistoletto – si intendono tutti quegli spazi urbani che non hanno, o hanno perso, il loro significato nelle dinamiche di vita della città.
Una fabbrica incompiuta, il prato racchiuso in uno svincolo stradale, un vecchio albergo abbandonato.
Tutti luoghi invisibili ai nostri occhi, ma che possono essere riscattati, occupati, fatti tornare in vita nel momento in cui il nostro sguardo ed i nostri pensieri si soffermano su di loro”.
Per inaugurare questo percorso di riscoperta di simili luoghi si è partiti da un interstizio “liberato” e restituito alla comunità come l’area monumentale “Nuraghe Chervu”. Esempio virtuoso di come una comunità possa dare significato ad un luogo apparentemente invisibile, declinato su più fronti. Ultimo in ordine di tempo quello del primo appuntamento del “progetto intersfizio”:protagonisti i giovani.
Evento partecipato che segna positivamente l’inizio di questo progetto, prova sul campo di nuove collaborazioni fra comunità sarda e accademia Unidee.
Efisangelo Calaresu
Nell’immagine, momenti dell’aperitivo interstiziale a “Nuraghe Chervu”